Il Comune di Trevi rinuncia alla tradizionale commemorazione del 25 aprile a Cascina Raticosa, sede della brigata Garibaldi. Una decisione che è figlia, come sempre più spesso sta accadendo in queste settimane, delle misure restrittive rese necessarie dall’emergenza Covid-19. Disposizioni che hanno imposto l’alt anche al consueto corteo con destinazione il monumento ai caduti e il luogo in cui è apposto il cartello in memoria di Tito Maggiolini. Anche per il borgo trevano, dunque, sarà una Festa della liberazione diversa dal solito, ma non per questo lontana dai valori della resistenza che l’hanno permeata.
Proprio per questo motivo verranno comunque deposti dei cuscini di fiori nei luoghi solitamente “tappa” delle celebrazioni. “Affinché – spiegano dall’amministrazione trevana – la memoria e l’omaggio delle istituzioni siano sempre vivi nello spirito e nei valori della resistenza e di coloro che hanno dato la propria vita per assicurare la libertà di tutti gli altri”. A rappresentare il Comune di Trevi in delegazione con il gonfalone e gli agenti di polizia municipale sarà, per l’occasione, il presidente del consiglio comunale Nicola Terenzi. “Nell’assoluto rispetto – concludono dall’amministrazione guidata dal sindaco Bernardino Sperandio – delle regole di distanziamento sociale”.