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A Foligno e nel perugino nel primo quadrimestre meno decessi nonostante il Covid-19

Pubblicato il 2 Luglio 2020 16:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:36

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Il numero dei decessi nella provincia di Perugia ha subito una contrazione in questa prima parte dell’anno. A comunicarlo è lo Spi Cgil che ha reso noti i risultati di un’indagine che ha confrontato la media delle morti dal 2015 al 2019 nel periodo che va dal 1° gennaio al 15 maggio con quelle relative allo stesso periodo del 2020. Un’indagine condotta da Istat che ha riguardato i comuni del perugino con più di quindici mila abitanti (tranne Umbertide, non rilevato da Istat), tra cui Foligno. I dati relativi ai decessi nella città della Quintana per il periodo di riferimento confermano il trend provinciale e parlano di una statistica al ribasso. Dal 1° gennaio al 15 maggio dell’anno corrente, infatti, i decessi a Foligno sono stati 261 rispetto alla media di 276,8 unità registrata tra il 2015 ed il 2019. Numeri in linea con il resto delle città analizzate. Basti pensare che i decessi nella provincia di Perugia relativi al primo quadrimestre 2020 sono stati 2418, mentre nello stesso periodo del 2019 erano stati 2608. Analizzando ancor più nel dettaglio questi dati emerge che, sempre nella provincia di Perugia, nei mesi gennaio e febbraio del 2020 c’è stata una diminuzione percentuale importante, l’11,10% ad essere precisi. E se a marzo si è riscontrato un aumento del 6,30%, ecco che i dati relativi alla mensilità di aprile hanno evidenziato una nuova diminuzione del 6,80%: “Una fotografia – ha detto il segretario provinciale Spi Cgil Perugia, Mario Bravi, ai microfoni di Rgunotizie.it – che parla di una diminuzione dei decessi consistente”. Al netto della situazione, verrebbe da dire che neanche la diffusione del Coronavirus in Umbria abbia avuto effetti evidenti in termini di statistiche sui decessi. E in effetti è così. Sì, perché, sempre stando a quanto riferito da Spi Cgil, il tasso di mortalità legato al Covid-19 nella provincia perugina è piuttosto basso: si parla del 4,9%, di gran lunga inferiore al 39,2% riferito alla media nazionale. “Confrontando l’incidenza sui decessi del virus tra la provincia di Perugia e l’Italia – ha spiegato Mario Bravi – il rapporto che emerge è di circa 1 a 8”. Dunque neanche il Covid sembra aver sferrato un duro colpo al dato sulla mortalità, a differenza di quanto successo nell’Italia settentrionale, dimostrazione che il nostro territorio ha tenuto nel modo giusto. Ad aver giocato un ruolo cruciale nel contenimento dei decessi legati al coronavirus nella nostra regione, secondo lo Spi Cgil, sono stati fattori come la tenuta delle strutture socio-sanitarie prevalentemente pubbliche, la diffusività e l’articolazione delle stesse ed una scarsa antropizzazione, ovvero una densità di abitanti per chilometro quadrato piuttosto bassa.

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