Bottiglie di birra ormai vuote abbandonate davanti ai portoni, pezzi di vetro in terra e muri scambiati per orinatoi. Accade in via della Misericordia, in pieno centro storico a Foligno. Da un po’ di tempo a questa parte, infatti, il vicoletto che conduce da piazza Matteotti a via Saffi è diventato terra di nessuno. Soprattutto nelle ore notturne, come spiegano i residenti. Scattata la mezzanotte, infatti, la via si trasforma. E da tranquilla stradina di passaggio, diventa punto di ritrovo per gruppetti di persone che trascorrono la notte tra bottiglie di birra e urla. Al punto che la situazione è diventata insostenibile per chi lì vive e c’è anche chi sta pensando di far le valige e andare via. Non solo perché è difficile conciliare il sonno con il trambusto di chi staziona nel vicoletto, ma anche perché c’è chi ha paura a far ritorno in casa passata una certa ora.
Chi abita nella zona racconta di grida d’aiuto a rompere il silenzio della notte e di macchie di sangue in terra notate di tanto in tanto al mattino, oltre – come detto – a bottiglie di vetro abbandonate e chiari segni di urina qua e là. La sensazione, dunque, è che non si tratti di avventori della cosiddetta “movida” a cui sfugge la situazione di mano, ma di un fenomeno talmente radicato da far pensare ad altro. Fenomeno di cui sono state messe al corrente anche le forze dell’ordine, con diverse segnalazioni man mano che la situazione è andata avanti.
Una situazione di degrado, dunque, per via della Misericordia che non suona però nuova alle orecchie della città. Sì, perché già in passato erano stati segnalati ritrovamenti di siringhe sporche di sangue abbandonate qua e là, forte odore di urina. Così come i rifiuti, a cominciare dalle bottiglie di birra e dai cartoni di vino, nascosti nelle aiuole che circondano l’adiacente piazza Matteotti, dove da anni si denuncia uno stato di incuria ed abbandono. Anche qui forte odore di urina tra le siepi e degrado. Lo stesso che si ritrova nella vicina via Colomba Antonietti che, dopo i danni provocati dal sisma ad alcuni immobili che hanno reso necessaria la chiusura di parte della strada e il trasferimento della taverna del Rione La Mora, è diventata un vero e proprio ricettacolo di rifiuti e guano di piccioni.