Foligno ha dato l’ultimo saluto ad Egidio Metta, uno degli ultimi combattenti della Seconda Guerra Mondiale. Presidente onorario della sezione cittadina dell’Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra e cavaliere della Repubblica Italiana, aveva 101 anni.
Nato a Bari nel 1919, aveva il servizio militare alla Caserma Gonzaga di Foligno come sottotenente di sussistenza. Durante il servizio militare era stato fregiato del grado di capitano nel Corpo Commissariato Militare di Sussistenza. Poi, dopo il diploma di ragioniere, era stato costretto ad abbandonare gli studi universitari a causa della guerra. Chiamato alle armi, era andato a combattere in Albania. È stato lì che i soldati tedeschi lo hanno fatto prigioniero ed internato nel campo di concentramento di Biala Podlaska, in Polonia, dov’è rimasto dal 9 settembre 1943 al 17 giugno 1944.
“L’esperienza devastante della prigionia – spiegano dall’Anmig – lo ha segnato duramente lasciandogli impressi i segni non solo sul suo corpo, ma anche nell’anima, per tutta la vita. Ha patito sofferenze fisiche e psicologiche e vissuto con la paura di non poter più rivedere i propri cari”.
La liberazione durante il suo trasferimento in Italia, a Macerata. Giunto a Civitanova, infatti, Egidio Metta era riuscito a sfuggire ai controlli attraversando un ponte ferroviario sul fiume Chienti bombardato. Poi, la consegna ai polacchi. L’epilogo si conclude felicemente con la liberazione della città di Foligno il 16 giugno 1944 da parte degli inglesi dove Egidio torna dopo pochi giorni a riabbracciare la fidanzata, poi diventata sua moglie.
Iscritto all’Anmig di Foligno dal 1951 in quanto invalido di guerra, ha ricoperto per lunghissimo tempo incarichi dirigenziali. L’ultimo saluto il 10 agosto scorso nella chiesa di Maria Santissima Immacolata alla presenza delle istituzioni civili e militari. A loro e ai cittadini, che hanno partecipato al dolore della famiglia con messaggi di vicinanza e cordoglio, sono andati i ringraziamenti della presidente Anmig, Fiorella Agneletti.