“Collocheremo un presidio della polizia municipale in piazza Matteotti, al piano terra del palazzo comunale”. Lo ha annunciato il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, all’indomani dell’ennesima rissa a cui ha fatto da sfondo il centro storico nel pomeriggio di mercoledì 16 settembre. Quando, cioè, in pieno giorno è scoppiata una lite tra due uomini, finita a colpi di bottiglie e bastoni.
“Non abbiamo la minima intenzione di abbassare la guardia nel fronteggiare i fenomeni di criminalità, lo abbiamo fatto fino ad ora, e resta uno dei punti fondamentali della nostra azione” ha commentato il primo cittadino illustrando in progetti i cantiere. A cominciare, come detto, dal presidio della municipale proprio davanti a quella piazza che viene oggi considerata tra i punti più sensibili della città, per poi passare al potenziamento dell’illuminazione ed all’installazione delle telecamere. Su quest’ultimo fronte, secondo quanto reso noto dal sindaco folignate, è in fase di avvio “un progetto innovativo tarato su misura per le esigenze della città”. Contemporaneamente si sta mettendo a punto un nuovo regolamento di polizia urbana.
Intanto, Stefano Zuccarini ha inviato una nuova lettera all’indirizzo del Prefetto “per sollecitare – ha spiegato – interventi concreti”. Ma il sindaco folignate non si ferma qui e punta anche il dito contro chi lo ha preceduto. “La verità – ha detto – è che la situazione di piazza Matteotti è arrivata a livelli di allarme proprio perché da anni nessuno è mai intervenuto per cercare di sanarne il degrado. I precedenti amministratori – ha proseguito – si sono affacciati per anni dalle nostre stesse finestre, ci sono passati vicino tutti i giorni come noi, hanno raccolto segnalazioni e lamentele come noi, ma loro sì, hanno preferito far finta di non sentire e di non vedere. Stiamo facendo tutto quanto possibile fare, nonostante il Covid, i tempi tecnici e lungaggini burocratiche. Una cosa è certa – ha quindi concluso Zuccarini – chi oggi ci punta il dito addosso, in tutti questi anni ha preferito scegliere di non fare nulla: e chi non contrasta il crimine se ne rende complice”.