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Foligno, il sindacato di polizia: “Il Comune non ci ha ascoltati, il questore mandi agenti”

Pubblicato il 28 Settembre 2020 11:59 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:18

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Sicurezza in città e organici ridotti all’osso. A Foligno torna centrale la questione delle forze dell’ordine, chiamate a dare risposte ai cittadini con sempre meno personale a disposizione. Difficoltà che negli ultimi mesi sono state amplificate anche dall’emergenza Coronavirus, che ha obbligato le stesse forze dell’ordine ad un lavoro ancor più gravoso. E’ per questo motivo che la Cgil ed il Silp (Sindacato italiano lavoratori polizia) sono tornati ad alzare la voce, richiamando politici e vertici di polizia a prendersi le proprie responsabilità. Un appello che assume ancora più forza all’indomani dei diversi fatti di cronaca avvenuti in centro storico. “Nelle votazioni dello scorso anno e subito dopo l’elezione del sindaco – afferma Libero Luchini, segretario regionale Silp Cgil Umbria -, ci siamo resi disponibili a parlare di sicurezza con la nuova amministrazione, ma purtroppo il nostro invito non è stato accolto”. Incontro nel quale il Silp avrebbero presentato una serie di proposte che avrebbero facilitato il lavoro degli addetti alla sicurezza: “Ad esempio – sottolinea Luchini – il circuito di videosorveglianza comunale è fruibile solo dalla polizia locale, basterebbe poco per collegarlo con le sale operative delle altre forze dell’ordine. Registriamo poi una scarsa manutenzione delle telecamere esistenti e la mancanza di altre nei luoghi strategici della città. Inoltre – prosegue Libero Luchini – sarebbe importante migliorare il decoro urbano e aumentare l’illuminazione pubblica non solo nel centro città”. Rispetto invece alla stretta attualità, il segretario umbro del Silp reputa sbagliato “aprire un posto di polizia locale ogni qualvolta si verificano problemi in un determinato luogo”. Il riferimento è ovviamente a piazza Matteotti, dove il sindaco di Foligno ha annunciato di voler collocare un presidio fisso della municipale: “Cosa faremo – si domanda Luchini – quando il problema si sposterà in un altro quartiere? Apriremo un nuovo posto di polizia?”. Bersaglio del sindacato di polizia sono anche i vertici della Questura perugina che si sono succeduti negli ultimi anni: “La questione sicurezza di Foligno è stato recentemente portato all’attenzione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica – spiega Luchini – e chiediamo al questore come intende affrontare la questione”. Il riferimento è soprattutto agli organici delle forze di polizia ridotti all’osso. Negli ultimi anni, nel commissariato di Foligno si è passati da 52 unità alle attuali 39, con un’età media cresciuta da 49 a 52 anni. Inoltre, nel corso dei prossimi 8/10 mesi ci sarà un’ulteriore diminuzione di personale dovuta al pensionamento di 8/9 unità. “Ci sono carenze d’organico in tutte le varie forze di polizia – precisa Libero Luchini -. Rispetto alla Polizia di Stato, è di tutta evidenza che la carenza di personale sia il primo effetto tangibile del declassamento della Questura di Perugia, deciso quando era ministro l’onorevole Salvini”. Al sindacato non basta nemmeno la promessa, da parte dell’attuale questore, di trasferire a Foligno due nuovi agenti nei prossimi mesi: “Oltre che creare problemi alla collettività – conclude Libero Luchini -, questo immobilismo rappresenta un pregiudizio per quei colleghi che aspirano al trasferimento a Foligno”. Il segretario generale della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia, ha posto l’accento sul fatto che “anche gli operatori di polizia sono cittadini, ed è giusto che il sindacato collabori in piena sinergia con loro per garantire la sicurezza di chi lavora nelle forze dell’ordine”. All’incontro presente anche Michela Pascali, della segreteria nazionale Silp Cgil. “Queste tematiche – chiarisce Pascali – non riguardano solo Foligno e Perugia. Il tema delle assunzioni è generalizzato, visto che non si riesce a dare risposta che servirebbe al turn-over del personale. Il fatto che la polizia non può adempiere in maniera corretta ai propri compiti, si riflette sui bisogni della comunità. Le forze dell’ordine – conclude Michela Pascali – hanno il compito principale di prevenire e non di reprimere ed è per questo che chiediamo rispetto per le nostre professionalità, evitando strumentalizzazioni soprattutto da parte della politica”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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