“Qui ogni anno sarà peggio”. Con queste parole il presidente di Legambiente Umbria, Maurizio Zara, ha commentato a Rgu l’esposto che proprio il circolo regionale ha presentato alla Procura della Repubblica. Un esposto, su segnalazione di Legambiente Foligno, riguardante le preoccupanti riduzioni di portata del fiume Topino durante l’appena trascorsa siccitosa estate. Settecentonovanta litri al secondo, questo il valore legale di deflusso minimo vitale, 171 e 100 litri al secondo le portate del fiume, invece, rispettivamente a luglio ed agosto secondo la stazione di rilevamento sul ponte tra Foligno e Bevagna. Una differenza rilevante, tanto che l’esposto partito da Legambiente Umbria si è reso necessario per attivare chi di competenza e fare chiarezza sulla lenta scomparsa del fiume, indagandone eventuali responsabili e cause. Tra queste ultime, fanno sapere dal circolo umbro, non solo i cambiamenti climatici, ma anche i prelievi eccessivi alle sorgenti e a valle, le concessioni e gli abusi.
“È necessario che i governi regionali si attrezzino per contenere gli eventuali danni causati dai cambiamenti climatici – ha spiegato a Rgu Maurizio Zara -, che mettono a nudo le fragilità dell’Umbria. Lo dimostrano i notevolissimi problemi di portata estiva del Topino – ha continuato -, cui concorrono siccità ma anche captazioni per diversi utilizzi che rischiano di compromettere l’esistenza dell’ecosistema fluviale. Occorre una programmazione regionale di interventi tesi a valutare la compatibilità tra vita del fiume ed utilizzi delle acque – ha detto il numero uno di Legambiente Umbria –, ma la Regione finora ha fatto pochissimo”. Maurizio Zara ha poi parlato della mancanza di promozione e sviluppo di metodi di irrigazione dei campi a basso spreco e della captazione per le acque minerali, “business legittimo – ha riferito – ma che va commisurato alle difficoltà dei fiumi”. Infine, dopo aver evidenziato come ancora si stia facendo poco per ridurre gli sprechi anche degli acquedotti, il presidente del circolo regionale ha sollecitato Regione ed amministrazioni locali affinché si mettano in atto misure adeguate “per correggere il tiro e cercare di adeguarsi al clima che cambia”.
In merito alle condizioni del Topino ha parlato anche Marco Novelli, presidente di Legambiente Foligno, spiegando come “si deve capire se attività come il mancato funzionamento del meccanismo di reintegro alle captazioni per uso potabile, le concessioni per la vendita di acqua in bottiglia e l’uso irriguo per agricoltura di tipo intensivo siano state fatte entro i limiti di legge e rispettando l’ecosistema sorgivo e fluviale”.