“Siamo di fronte a numeri preoccupanti e ad un’evoluzione rapidissima del contagi”. Lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza Covid in Umbria, Antonio Onnis, che nella mattinata di giovedì 22 ottobre ha illustrato le priorità che si è dato il sistema sanitario regionale per fronteggiare la pandemia scoppiata lo scorso mese di marzo.
Priorità che prendono le parti dalla necessità, in primis, di bloccare la diffusione del virus intervenendo innanzitutto sul fronte assembramenti, ma non solo. La Regione è, infatti, al lavoro anche per definire una nuova strategia di testing, rivedendo quella utilizzata fino ad ora. “L’obiettivo – ha commentato Onnis – è arrivare ad avere una diagnosi tempestiva dei positivi così da metterli in isolamento nel più breve tempo possibile, preservando ospedali ed rsa e proteggendo l’intera comunità”.
Per il commissario straordinario, dunque, occorre semplificare il tracciamento dei contatti, coinvolgendo tutte le forze presenti sul territorio, come i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le Unità speciali di continuità assistenziale. Usca che, secondo quanto dichiarato da Antonio Onnis, sono state potenziate con l’inserimento di altri 13 medici nell’Usl Umbria 1 e 15 nell’Usl Umbria 2. Quaranta, in totale, i professionisti di cui beneficerà ciascuna Unità speciale di continuità assistenziale, che sarà operativa sette giorni su sette. “Ci stiamo inoltre attivando – ha sottolineato il commissario Onnis – affinchè le Usca possano usufruire, laddove necessario, di consulenze specialistiche da parte del sistema ospedaliero per i casi presi in carico”.
Nel frattempo, stop ai tamponi effettuati sui cosiddetti “contatti stretti”, anche conviventi, dei soggetti risultati positivi al virus che non presentano sintomi. Contatti che verranno quindi messi automaticamente in quarantena. Tutto questo, mentre si lavora all’individuazione di un nuovo Covid Hotel, come quello già attivato a Città di Castello.