“Il tempo è ampiamente scaduto. Urgono interventi rapidi ed efficaci”. È questo l’appello lanciato da Fp Cisl Umbria alla vigilia dell’incontro con Regione e vertici delle aziende sanitarie per valutare azioni concrete da attuare in questa fase della pandemia, tutelando lavoratori e cittadini. Lo si legge in una nota diffusa dalla stessa organizzazione sindacale che fotografa la situazione sanitaria attuale, quella che il commissario Antonio Onnis ha definito “tsunami”.
“Era prevedibile che con l’autunno si sarebbe riaccesa l’ondata pandemica – c’è scritto nella nota firmata dal sindacato – e vi sarebbe stato bisogno di più personale e più posti letto in terapia intensiva. Gli ospedali di Perugia e Terni sono praticamente con tutti i posti letto Covid occupati – si legge ancora -, con il rischio di avere presto saturate le terapie intensive e maggiori difficoltà dei reparti Covid ordinari e delle sub-intensive, entrambi già in grande sofferenza”. Un quadro in cui, inevitabilmente, si inserisce forte stress per gli operatori sanitari. Secondo Fp Cisl Umbria non si possono continuare a chiedere decine di ore di straordinario al personale di fronte ad una problematica che potrebbe durare ancora mesi. “Purtroppo si sono persi in tutta Italia mesi preziosi per arrivare preparati alla seconda ondata – riferisce la sigla presieduta da Luca Talevi -, ed ora sono necessari interventi straordinari sul personale”.
Dopo l’indizione dello stato di agitazione e la convocazione dal Prefetto, questo è quanto chiederà l’organizzazione domani, martedì 27, al tavolo con Regione e vertici sanitari. Questo, programmazione ed il massimo coinvolgimento sindacale. Sempre stando a quanto riferito da Fp Cisl, occorre parlare dei fabbisogni del personale e di sicurezza nei luoghi di lavoro per garantire la massima tutela dei professionisti sanitari. E poi ancora, un piano di sorveglianza con tracciamenti mirati per interrompere le catene di trasmissione, strumenti informatici efficaci ed il rafforzamento della capacità di diagnosi.
Intanto, l’Inail certifica, con dati aggiornati al 30 settembre, il costante aumento degli infortuni sul lavoro di infermieri, oss, autisti e personale tecnico. Numeri che, secondo il sindacato, diventeranno ancor più pesanti quando arriveranno quelli aggiornati al 30 ottobre. “Ad oggi i due terzi degli infortuni sul lavoro riguarda personale sanitario – conclude Fp Cisl -; la pressione negli ospedali diventerà presto insostenibile se non si rafforza il territorio in grosse difficoltà stante la quasi impossibilità di sviluppare il sistema di tracciamento”.