L’Umbria tra le quindici regioni a criticità moderata. Questo è quanto appreso dalle parole del premier Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa di mercoledì sera e relativamente alla presentazione del nuovo Dpcm che entrerà in vigore da domani, 6 novembre, fino a giovedì 3 dicembre e che dividerà l’Italia in tre fasce: gialla (dove attualmente c’è l’Umbria), arancione e rossa. Poche novità per il cuore verde d’Italia rispetto all’ordinanza firmata, lo scorso 30 ottobre, dalla presidente della Regione Donatella Tesei: coprifuoco dalle 22 alle 5 e chiusura dei centri commerciali anche nei prefestivi. Analizzando nel dettaglio i punti che distinguono l’area interessata rispetto alle altre, le restrizioni introdotte vertono sui temi di spostamenti, commercio, scuole e trasporti. Ecco le principali per le “zone gialle”:
SPOSTAMENTI – Divieto di spostamento dalle 22 alle 5, salvo casi motivati da comprovate esigenze lavorative o per situazioni di necessità, quali motivi di salute e per i quali si rende necessaria la compilazione del modulo di autocertificazione, cui è possibile scaricare al seguente link: https://www.interno.gov.it/sites/default/files/202010/modello_autodichiarazione_editabile_ottobre_2020.pdf. Sono consentiti gli spostamenti anche fuori dai confini regionali, purché le regioni limitrofe facciano parte della stessa zona di rischio moderato. Tuttavia, viene fortemente raccomandato di limitare qualsiasi spostamento, sia con mezzi pubblici che privati, ad esigenze lavorative, motivi di studio o salute, situazioni di necessità o per svolgere e usufruire di attività e servizi non sospesi.
COMMERCIO – Nei giorni festivi e prefestivi è prevista la chiusura dei centri commerciali, fatta eccezione per negozi alimentari, farmacie, parafarmacie e edicole situati al loro interno.
SCUOLE – Didattica a distanza al 100% per le scuole secondarie di secondo grado e per l’ultimo anno di secondaria di primo grado. Come precisato da palazzo Donini, resta tuttora in vigore l’ordinanza della governatrice Tesei, cui stabilisce la sospensione, dal 3 al 14 novembre 2020, delle attività in presenza delle scuole secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie, fatta eccezione per l’utilizzo di laboratori ove previsto dagli ordinamenti del ciclo didattico e per gli alunni con bisogni educativi speciali.
TRASPORTI – Ridotta la capienza dei mezzi pubblici al 50%, misura già contenuta nell’ordinanza regionale della presidente Tesei.
IL PREMIER – “Ci aspettano ancora mesi lunghi, difficili – ha sottolineato il presidente del Consiglio –. Rispettando però le regole – ha proseguito –, con l’impegno di tutti possiamo raffreddare la curva epidemiologica e recuperare un margine di serenità. È un percorso – ha poi concluso – che dobbiamo compiere tutti insieme, sorreggendoci, sostenendoci gli uni con gli altri”.
I SINDACATI – Meno fiduciosi, al contrario, i pareri dell’intersindacale medica umbra: un lockdown regionale di almeno tre settimane e “con particolare riferimento alle categorie più a rischio” è ciò che è stato richiesto nella web-conference tenutasi lo scorso mercoledì dai medici in rappresentanza, presentando inoltre un documento organizzato in sette punti in cui viene richiesto, oltre a un lockdown, il potenziamento delle Usca (Unità Speciali di continuità assistenziale), l’ampliamento del numero dei laboratori che processano i tamponi, il potenziamento della fornitura dei dispositivi di protezione individuale e la stesura di protocolli diagnostico-terapeutici, condivisi sia in ambito territoriale che ospedaliero, da parte di un comitato scientifico.