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Covid, in Umbria l’epidemia rallenta. Dario: “Ma ancora non c’è inversione”

Pubblicato il 19 Novembre 2020 16:46 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:06

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“C’è un rallentamento dell’andamento epidemiologico, ma non possiamo ancora parlare di inversione”. Lo ha detto il direttore regionale alla salute, Claudio Dario, intervenendo giovedì mattina in videoconferenza e annunciando un nuovo tavolo del comitato tecnico scientifico per il pomeriggio. “Non sono in condizione di anticipare le decisioni che verrano prese – ha spiegato -, ma i dati non depongono a favore di un allentamento delle misure restrittive attualmente in vigore”.

Misure che sembrerebbero, però, andare nella direzione giusta. “Rispetto all’impennata di casi che si era avuta a partire dai primi giorni di ottobre – ha spiegato Marco Cristofori, membro del nucleo epidemiologico della Regione Umbria – stiamo assistendo ad un appiattimento della curva, anche se i numeri continuano a rimanere alti. I casi di Covid raddoppiano più lentamente – ha aggiunto – e l’indice rt si attesta mediamente sull’1,01”. Nell’ultimo mese e mezzo si è alzata a 45 anni l’età media dei contagiati. La percentuale di ricoveri sui positivi è del 5 per cento, mentre quella delle terapie intensive in relazione ai pazienti è dello 0,7 per cento. “La situazione ricoveri però è in continua evoluzione – ha detto Carla Bietta, altra esponente del nucleo epidemiologico umbro – e questo non ci consente un’analisi in tempo reale. Quello che possiamo dire è che l’età media si attesta intorno agli 80 anni. Non risultano decessi in casa, ciò significa che il sistema sanitario sta rispondendo bene alla presa in carico dei pazienti”. 

Tra i dati illustrati nel corso dell’incontro, anche quelli relativi alla mobilità. Tra il primo ottobre e il 15 novembre si è registrato un calo medio del 50 per cento, che riguarda il trasporto pubblico in diminuzione del 42 per cento, ma anche gli spostamenti verso bar, ristoranti, centri commerciali e cinema per il 71 per cento, alimentari, farmacie e ingrossi per l’81 per cento e i parchi per il 32 per cento. “Un calo – ha dichiarato Marco Cristofori – dettato sia dalle misure restrittive che dall’attenzione delle persone. Tutti questi elementi ci hanno portato ad una riduzione della crescita esponenziale, anche se i tanti casi potrebbero aver comportato qualche defaillance nel contact tracing”. Fronte su cui si sta intervenendo grazie all’inserimento ed al supporto degli studenti di medicina. “Stiamo assistendo ad una riduzione della crescita esponenziale – ha quindi aggiunto Cristofori – anche se il cambio di rotta si avrà quando a calare saranno ricoveri e decessi, ma perchè ciò avvenga occorre attendere almeno un mese dall’entrata in vigore delle restrizioni adottate”.

Nel corso dell’incontro riflettori accesi anche su Rsa e strutture protette. “Quelle che presentano casi di positività sono attualmente 48 sulle 67 monitorate – ha commentato Ilaria Vescarelli dell’Usl Umbria 1 – per un totale di 328 casi. Ventinove i decessi su 1.480 ospiti, con un’incidenza che oscilla tra l’1,9 e il 2,1 per cento. Per quanto riguarda, invece, gli operatori sanitari positivi nelle strutture ospedaliere umbre si contano attualmente 446 casi e 167 guariti.

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