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Umbria “zona arancione” fino al 3 dicembre: c’è la firma del ministro Speranza

Pubblicato il 24 Novembre 2020 13:23 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:05

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In tempi di pandemia, l’Umbria continua ad essere il Cuore “arancione” d’Italia. A deciderlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, che, nella mattinata del 24 novembre, ha firmato una nuova ordinanza con cui si rinnovano le misure restrittive per la nostra regione, oltre che per la Provincia autonoma di Bolzano, Basilicata e Liguria. Il provvedimento, che di fatto proroga la “zona arancione” in Umbria, è valido fino al prossimo 3 dicembre, ferma restando la possibilità di una nuova classificazione prevista dal Dpcm del 3 novembre. Fino ad allora, dunque, rimangono in vigore le disposizioni introdotte lo scorso 11 novembre.

LE DISPOSIZIONI – Le saracinesche di bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie restano abbassate e non è possibile spostarsi dalla regione, sia in entrata che in uscita, se non per motivi di lavoro, salute, urgenza e didattica a distanza. Permangono da un lato la possibilità di rientrare al proprio domicilio e residenza, e dall’altro il divieto di spostarsi al di fuori del proprio Comune se non per i motivi di cui sopra o per servizi aperti ma non disponibili nello stesso. Aperti parrucchieri, centri estetici e negozi, anche se quelli dei centri commerciali rimangono chiusi il sabato e la domenica. Confermato il trasporto pubblico al 50 per cento e lo stop allo sport dilettantistico. Fermo, questo, insieme a palestre piscine, musei, teatri e cinema. Aule aperte negli asili, scuole dell’infanzia ed elementari, ma ancora Didattica a distanza per le superiori (in Umbria l’ordinanza Tesei prevede la Dad anche per le medie fino a fine settimana). E intanto il Governo è al lavoro su un nuovo decreto. Dal 4 dicembre, infatti, il sistema di restrizioni potrebbe subire delle modifiche.

LE IPOTESI – Tra le ipotesi al vaglio in vista del Natale, è quella di trasformare in arancioni le zone rosse ed in gialle quelle attualmente arancioni. Insomma, rendere l’Italia quasi tutta “zona gialla”, per permettere anche spostamenti tra regioni soltanto ai residenti domiciliati altrove. Ovviamente sono solo ipotesi, ma c’è la possibilità che per le feste ci si possa ricongiungere con genitori, figli, mariti e mogli, salvo disposizioni più restrittive. Come affermato dallo stesso premier Conte nelle scorse ore in televisione, “il periodo natalizio richiede misure ad hoc”. Sicuramente i cenoni ed il pranzo di Natale saranno ristretti e non con i parenti più lontani per evitare quanto avvenuto a Ferragosto. Stop alle vacanze sulla neve, mentre il “coprifuoco” serale potrebbe allungarsi fino alle 23 o a mezzanotte. Possibili nuove misure anche per gli orari dei negozi e quindi per favorire lo shopping natalizio, pur con l’obiettivo di evitare assembramenti. Per questo gli orari d’apertura potrebbero essere più lunghi del previsto. Ancora grandi incertezze invece sulla riapertura di ristoranti e bar, al di là dell’asporto.

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