Il Covid-19 non ferma la voglia dell’associazione Vo.La. di Trevi, di celebrare al meglio questo Natale. E così, nonostante l’impossibilità di realizzare la consueta esposizione di presepi, l’organizzazione di volontariato trevana non ha comunque voluto mancare l’ormai quinquennale appuntamento natalizio con le sue originali natività. Da qui, dunque, la decisione di allestire sotto il porticato del palazzo comunale una mostra fotografica delle opere realizzate negli anni precedenti.
Accanto al tradizionale presepe storico di ambientazione palestinese, lo ricordiamo, l’associazione trevana propone l’allestimento di natività ispirate a famose opere d’arte (Giotto, Mantegna, Perugino) e a dipinti meno noti, ma caratterizzanti il territorio, come le natività di Giovanni di Corraduccio e quelle di autori anonimi conservate nella Chiesa Tonda di Pigge e nella chiesa del Crocifisso di Piaggia. A queste se ne aggiungono, poi, altre che ambientano la Natività, in una forma che gli stessi organizzatori definiscono più laica. A cui, cioè, fanno da sfondo luoghi significativi, anche se poco frequentati del territorio, come l’Abbazia di Santo Stefano di Manciano, la Chiesa di San Martino di Trevi e un lavatoio sul fiume Clitunno.
Varie le tecniche utilizzate: dai manichini ai fondali, passando per le sagome dipinte e l’utilizzo di materiali di recupero. Presepi che, negli scorsi anni, era possibile ammirare passeggiando per i vicoletti del borgo, inseriti in spazi messi a disposizione dagli stessi cittadini. Un modo per vivere la natività ed al contempo scoprire angoli suggestivi del centro storico trevano. E che quest’anno, come detto, sarà possibile vedere nella mostra fotografica allestita sotto il portico di palazzo comunale, insieme alla grande comete che Vo.La Trevi e Trevi Volley hanno collocato, invece, nella chiesetta di Santa Caterina d’Alessandria, visibile anche di notte, come “augurio luminoso per poter ritrovare nel prossimo anno la necessaria serenità”.