La difformità del contagio in Umbria non permette di effettuare un’unica ordinanza regionale. A dirlo è palazzo Donini, che nel pomeriggio di domenica ha inviato una nota rispetto a quanto fatto nelle ultime ore. Per la Regione, l’andamento difforme del contagio sul territorio, “non permette un’ordinanza unica regionale”, ma c’è la necessità “di specifiche decisioni territoriali, fermo restando – spiegano da palazzo Donini – il pieno supporto della Sanità e della Regione” nei provvedimenti che i sindaci vorranno adottare. La Sanità regionale ha inviato, intorno alle 13 di domenica, il resoconto della situazione epidemiologica in Umbria. Il documento è stato recapitato all’Anci regionale e ai 31 sindaci umbri delle città in cui il contagio corre più veloce. Allegati al resoconto, ci sono anche i pareri del Comitato tecnico scientifico umbro e del Nucleo epidemiologico regionale, così come richiesto dai sindaci nell’incontro di sabato pomeriggio con la governatrice Donatella Tesei, il commissario regionale all’emergenza Covid, Massimo D’Angelo e i rappresentanti dei 31 territori maggiormente interessati dall’incremento di casi positivi al Covid in rapporto al totale degli abitanti. “Nella stessa riunione, i sindaci di tali territori – spiegano da palazzo Donini – avevano concordato nell’attuazione delle misure restrittive, suggerite dalla Regione a seguito di un documento inviato alla presidente dal commissario al Covid e del verbale del Cts, fatta eccezione per la sospensione delle lezioni in presenza per le scuole primarie e secondarie”. Sulla questione delle scuole infatti, “era stata richiesta una nota della Sanità” inviata domenica ai Comuni, “in cui vengono evidenziate le varie situazioni territoriali ed i correlati pareri scientifici”. Da parte della Regione è arrivata anche massima disponibilità a discutere con sindaci ed Usl, le decisioni da poter applicare territorio per territorio, “soprattutto per i comuni sotto i 5mila abitanti – si legge nel comunicato regionale – in cui spesso l’incidenza di nuovi casi, seppur percentualmente elevata, corrisponde ad un numero assoluto di positivi contenuto”. Nel documento inviato ai sindaci, il Cts propone anche “l’inibizione delle attività didattiche in presenza per le scuole primarie e secondarie di primo grado – come riporta Umbria24 – qualora si evidenzi un numero pari o superiore ai 200 casi su 100mila abitanti”.
I COMUNI – Tra sabato e domenica, alcuni Comuni hanno già adottato dei provvedimenti restrittivi per quanto riguarda le scuole, ma non solo. A Torgiano scuole chiuse da lunedì fino al 7 febbraio. A Bastardo, frazione di Giano dell’Umbria, il sindaco ha disposto la chiusura della scuola primaria fino al 10 febbraio. A Spello, il Comune è al lavoro “su una ordinanza sindacale, per introdurre nuove misure ritenute opportune per meglio contrastare l’attuale fase epidemiologica che sta interessando una parte del territorio umbro. Le misure puntuali di tale ordinanza, che sarà emanata lunedì 1° febbraio, sono tutt’ora in via di definizione”. Nella stessa nota, il Comune di Spello fa sapere che lunedì le lezioni si svolgeranno regolarmente mentre, per i giorni successivi, “i Comuni sono in attesa che la Regione esprima un parere sulla necessità o meno di sospendere la didattica in presenza”. Stesso discorso a Trevi, dove il sindaco è al lavoro su un’ordinanza per introdurre nuove misure per contrastare l’aumento dei contagi. L’ordinanza verrà emanata lunedì 1° febbraio. Domani (lunedì) regolare didattica in presenza anche a Trevi. A Valtopina è arrivata un’ordinanza che restringe alcune misure già in vigore nella “zona arancione”, come la “riduzione della fruizione di parchi ed aree verdi pubbliche”.
FOLIGNO – Nella mattinata di domenica, il sindaco di Foligno è intervenuto sulla questione attraverso una nota. Nel comunicato, Stefano Zuccarini ha precisato come Foligno “non è in zona rossa: non ci saranno pertanto variazioni per le attività commerciali, che rimangono assoggettate alle normative della zona arancione. Invito tutti pertanto alla massima collaborazione nel rispetto delle misure già in vigore – scrive il sindaco – e delle ulteriori nuove disposizioni che saranno emanate a scopo preventivo per scongiurare il passaggio della nostra Regione al colore rosso”. Al momento dunque a Foligno non è stata ufficializzata nessuna ordinanza, ma non è detto che qualcosa non possa cambiare nelle prossime ore, anche a seguito di approfondimenti con Regione ed Anci.
ANCI – Intanto, nella giornata di lunedì, il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini, ha convocato per le 11 una riunione con i Comuni umbri che presentano una maggiore incidenza di casi Covid. “Dopo essermi confrontato durante tutta la giornata odierna, con il Direttore Regionale Salute e Welfare, Claudio Dario – afferma il presidente Toniaccini – ho concordato con lui sulla necessità, per i 31 Comuni umbri, di avere un ulteriore supporto tecnico-scientifico che attestasse il carattere di urgenza della sospensione didattica nelle scuole”.