Zona rossa per tutti i Comuni della provincia di Perugia e per Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo nel Ternano. È quanto deciso dalla Regione Umbria alla luce dell’aumento del numero di casi Covid in alcuni territori umbri, nonché l’accertata circolazione nel territorio regionale di due varianti del virus. Sentito il parere del Comitato tecnico scientifico regionale e nazionale e seguendo anche le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità, nella serata di sabato 6 febbraio – a seguito dell’interlocuzione con il ministro della Salute, la presidente Donatella Tesei ha firmato l’apposita ordinanza, che entrerà in vigore lunedì 8 febbraio e si protrarrà fino a domenica 21 febbraio.
Come anticipato nella conferenza di venerdì 5 febbraio, le misure restrittive adottate sono riconducibili a quelle previste nel Dpcm del 14 gennaio per la fascia rossa che sarà “rafforzata”. Fatta eccezione per i Comuni cosiddetti a più alto rischio, in tutti gli altri resteranno in vigore i provvedimenti previsti nel medesimo Dpcm per la fascia arancione.
Tornando alla zona rossa, oltre a quanto già disciplinato dal Dpcm, è prevista la sospensione tutti i servizi socioeducativi per la prima infanzia – fino a 36 mesi di età – pubblici e privati e i servizi educativi delle scuole dell’infanzia, statali e paritarie, mentre le classi delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, svolgeranno esclusivamente le lezioni con modalità a distanza (dad). Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Negli stessi comuni è disposto il divieto di consumazione di alimenti e bevande all’aperto nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico per l’intera giornata e quello di distribuzione di alimenti e bevande mediante sistemi automatici (distributori automatici) che affacciano nelle pubbliche vie sempre per l’intera giornata. Stop, inoltre, allo svolgimento di attività sportive e ludiche di gruppo, nei parchi ed aree verdi, nonché il divieto di utilizzo delle aree gioco dei medesimi. Vietato, poi, l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, le attività corsistiche in presenza e quelle di formazione, diversamente da quanto previsto dall’ordinanza del 22 gennaio scorso agli articoli 1, commi 3 e 4, ed agli articoli 4 e 5. Non consentite, infine, le attività venatorie.
Per tutto il territorio regionale, invece, sono sospese le attività di gare e competizioni riconosciute di interesse regionale, provinciale o locale dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, in relazione agli sport di squadra e di contatto nonché lo svolgimento degli allenamenti e preparazione atletica anche in forma individuale sia al chiuso che in spazi aperti, per gli atleti che militano nelle società e nelle associazioni dilettantistiche ed amatoriali degli sport di squadra e di contatto. Nelle zone rosse, inoltre, sono vietati allenamenti e preparazione anche per gli sport le cui attività di gare e competizioni siano temporaneamente sospese in base ai provvedimenti e disposizioni delle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva).
I provvedimenti adottati saranno suscettibili di modificazioni qualora dovesse registrarsi un mutamento delle condizioni epidemiologiche.