Sono venti i pazienti Covid in meno ricoverati negli ospedali umbri nelle ultime 24 ore. Tra le giornate di venerdì 26 e sabato 27 febbraio, infatti, il dato è di 499 persone ospitate nelle strutture sanitarie della regione. Di queste, sono 138 quelle che si trovano al Santa Maria della Misericordia di Perugia, 99 all’ospedale di Terni, 62 a Spoleto, 58 a Città di Castello, 52 a Pantalla, 51 a Foligno, 21 a Branca, 12 all’ospedale da campo dell’Esercito di Foligno, 4 a Umbertide e due a Trevi. Stabile a 78, invece, il numero dei pazienti per i quali si è reso necessario il ricovero in terapia intensiva.
Continua a salire il numero dei decessi. Altri sette in 24 ore, di cui 2 a Perugia ed uno ad Amelia, Bettona, Narni, Panicale e Terni. In tutto 1.037 vittime dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Di nuovi casi Covid ne sono stati riscontrati 230 su 3.669 tamponi molecolari processati (in tutto 692.076). Torna a scendere, quindi, il tasso di positività: attualmente al 6,26 per cento. Gli antigenici effettuati tra venerdì e sabato sono stati, invece, 2.535 (in totale 116.546).
Tra i Comuni umbri interessati dai nuovi contagi, troviamo Perugia con altri 34 positivi, 5 quelli riscontrati a Terni. Per Foligno sette casi Covid in più in 24 ore, con la città della Quintana che fa quindi i conti con 925 persone attualmente positive, di cui 909 in isolamento e 53 ricoverate. Tredici i folignati in terapia intensiva e 21 i guariti. Nove in più i contagiati a Spoleto, 5 a Montefalco e 3 a Cannara.
Il dato dei casi totali presenti su tutto il territorio regionale è di 8.215 positivi, ossia 113 in meno del giorno precedente. I guariti nelle 24 ore sono stati 336 in più (in tutto 35.219), mentre i contagi registrati da inizio pandemia hanno raggiunto quota 44.471. In isolamento 102 soggetti in meno in 24 ore, per un totale di 10.864. Per quanto riguarda i vaccini, somministrato il 60,5 per cento delle dosi, ossia 46.271 su 75.435.
E proprio sul fronte vaccini è intervenuta nelle ultime ore la Regione Umbria, spiegando come alla data di venerdì 26 febbraio le persone vaccinate con prima dose risultano 30.250 con un incremento di 7.008 unità rispetto alla settimana precedente, di cui 14.933 hanno ricevuto anche la seconda dose. Da giovedì 25 febbraio, giorno dell’avvio delle prenotazioni per il personale scolastico e successivamente per tutti gli ultraottantenni, sono state effettuate, invece, 41.700 prenotazioni tramite portale e nelle farmacie.
In merito all’approvvigionamento e all’utilizzo dei vaccini, dall’Ente di palazzo Donini fanno sapere come, ad oggi, sono state consegnate in Umbria 59.670 dosi della Pfizer-BioNTech. Di queste ne sono state già utilizzate 43.290 (il 72,5%) e le seconde dosi programmate sono 15.210. Il residuo non ancora utilizzato è di 1.170 dosi, pari all’1,96% del totale consegnato. Sono già in programmazione il 50 per cento degli arrivi previsti, pari ad 11.700 a settimana nel mese di marzo. Per quanto riguarda Moderna, ne sono stati consegnati 4.300 e già utilizzati 2.000. Dal primo marzo, giorno di avvio della vaccinazione a domicilio da parte dei medici di medicina generale, ne saranno utilizzati il 50 per cento di quelli a deposito e dei nuovi arrivi (previsti altri 4.300 il 27 febbraio). Le dosi di Astrazeneca consegnate, invece, sono 15.500 e sono interamente programmate per la vaccinazione del personale delle scuole e delle forze dell’ordine, che hanno iniziato a vaccinarsi in questi giorni.
“Si tratta di dati che – spiegano dal Centro operativo regionale – dimostrano in maniera inequivocabile come non vi è in Umbria alcuna difficoltà nella realizzazione del piano regionale di vaccinazione e che le dosi fornite vengono tutte utilizzate, mentre resta ancora molto carente per l’Umbria la fornitura di dosi vaccinali, soprattutto in considerazione dell’andamento epidemiologico che ha visto crescere in maniera considerevole il numero dei soggetti positivi al Covid-19 dato questo che avrebbe dovuto garantire all’Umbria quantitativi ben più elevati di dosi vaccinali”. E proprio per accelerare ulteriormente le vaccinazioni – in mancanza di un aumento di dosi – il Cor ha deciso unanimemente di “procedere all’utilizzo del 90 per cento delle scorte di vaccino Astrazeneca, dopo che la settimana scorsa era stato deciso di aumentarne l’utilizzo immediato dal 50 al 70 per cento”.