Migliora la situazione a Foligno sul fronte Covid. Tra le giornate di lunedì 8 e martedì 9 marzo, infatti, la città della Quintana ha fatto registrare solo sei positivi in più, mentre di guariti nelle stesse ore se ne sono contati ben 99. I casi attualmente riscontrati nel territorio comunale sono dunque 868, con 801 folignati in isolamento e 67 ricoverati, di cui 16 in terapia intensiva.
Complessivamente, invece, in tutta Umbria sono stati individuati 232 casi Covid in 24 ore su 4.762 tamponi processati (in tutto 722.840). Cala, quindi, il tasso di positività che si attesta al 4,87 per cento. Oltre a Foligno, tra i Comuni interessati dai nuovi contagi figurano Perugia con 26 e Terni con 16. Nove i casi in più a Spoleto, 4 a Cannara, 2 a Nocera Umbra ed uno a Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Gualdo Cattaneo e Trevi.
Gli attualmente positivi su tutto il territorio regionale sono 6.870, ossia 161 in meno rispetto al giorno precedente, mentre i casi da inizio pandemia risultano 46.713. Trecentodieci, invece, i guariti totali tra lunedì e martedì (in tutto 38.726). Sul fronte decessi se ne contano altri 7, di cui 2 a Foligno ed uno a Castiglione del lago, Città della Pieve, Corciano, Perugia e Spoleto. In tutto 1.117 vittime.
Diminuiscono i ricoveri ordinari, sei in meno per un totale di 510 pazienti di cui 136 all’ospedale di Perugia, 114 in quello di Terni, 62 a Spoleto, 59 a Pantalla, 57 a Città di Castello, 50 a Foligno, 20 Branca, 5 all’ospedale da campo dell’Esercito a Perugia, 4 a Umbertide e tre a Trevi. In calo anche il dato relativo alle terapie intensive, con cinque persone in meno in rianimazione. Complessivamente ne rimangono 79. Di questi, 26 nella struttura ospedaliera ternana e 25 in quella perugina, 11 a Spoleto, 10 a Foligno e 7 a Città di Castello.
Sono 8.704 i soggetti sottoposti al momento in isolamento, di fatto 301 in meno dell’ultimo bollettino, mentre per quanto riguarda gli antigenici, tra lunedì e martedì ne sono stati effettuati altri 3.761 (in totale 140.485). Infine, i vaccini con il 73,9 per cento delle dosi somministrate: ossia 72.956 su 98.735.