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Covid, è di Foligno la prima paziente trattata con le monoclonali in Umbria

Pubblicato il 26 Marzo 2021 10:52 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:39

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È una signora folignate di 78 anni, positiva al Covid dallo scorso 20 marzo, la prima paziente umbra sottoposta a terapia con anticorpo monoclonale. Alla donna, in dialisi da 32 anni, è stato somministrato il farmaco Bamlanivimab, giovedì 25 marzo, all’ospedale “San Matteo degli Infermi” di Spoleto. A renderlo noto è l’assessore regionale alla salute, Luca Coletto, spiegando che la somministrazione del farmaco sperimentale è stata gestita dalla dottoressa Anna Laura Spinelli, direttrice della struttura complessa di medicina interna, e dall’infermiera folignate Azzurra Gubbini. Da quanto si apprende, la paziente della città della Quintana era stata segnalata ai professionisti sanitari del nosocomio spoletino dal suo medico curante, la dottoressa Cesarina Cecchini. Al termine di un’attenta valutazione delle direttive nazionali, la 78enne è stata giudicata idonea ad essere trattata, appunto, con l’innovativo farmaco. Trattamento in tempi record: la paziente, infatti, dopo essersi presentata a Spoleto per effettuare la dialisi nel reparto Covid di Nefrologia, è stata accompagnata dai sanitari in Medicina interna intorno alle 13.20. È lì che, nel pieno rispetto dei protocolli e dopo aver ricevuto le informazioni utili, la donna ha firmato il modulo di consenso e di adesione alla terapia sperimentale. Ad occuparsi dell’intero iter sono stati il servizio farmaceutico del “San Giovanni Battista” di Foligno, la direzione strategica dell’Usl Umbria 2 e quella del presidio ospedaliero spoletino. Al termine della terapia, durata circa un’ora e mezza, la donna è rimasta in osservazione fino alle 16.30 per poi far ritorna a casa all’ombra del Torrino. Nei prossimi giorni, la folignate sarà attentamente monitorata dal medico curante e dai professionisti che hanno eseguito il trattamento.

LA DOTTORESSA SPINELLI – A spiegare il vantaggio degli anticorpi monoclonali rispetto ad altri tipi di trattamento per l’infezione è stata proprio la direttrice di medicina interna. “Si tratta di una terapia molto specifica – ha sottolineato la professionista sanitaria -, con delle buone percentuali di successo, poiché appositamente costruita attorno al virus”. È sempre Spinelli ad evidenziare come il farmaco si sia dimostrato particolarmente efficace nella fase iniziali della malattia, come nel caso della paziente folignate che presenta, oltre a lievi sintomi riconducibili al Covid, quali stato febbrile, mal di gola e tosse persistente, un quadro clinico complesso che la espone a rischi di aggravamento. “Gli anticorpi monoclonali, nel caso di specie, possono bloccare la duplicazione del virus nelle cellule – ha aggiunto la dottoressa -, inibendo lo sviluppo della malattia o comunque determinando una malattia meno grave”.

LUCA COLETTO – L’assessore regionale alla salute, soddisfatto per il risultato raggiunto, ha rimarcato come la terapia monoclonale, abbinata alle cure territoriali e al vaccino, rappresenti una “potenza di fuoco” contro il virus, permettendo, contestualmente, di salvaguardare il sistema sanitario ed evitare ospedalizzazioni. I ringraziamenti di Coletto sono quindi andati ai medici di medicina generale e quelli delle Unità speciali di continuità assistenziale che individuano i potenziali pazienti che possono ricevere questo tipo di cura. Così come anche al generale Figliuolo “per l’acquisto di 150 mila dosi che permetteranno alle regioni di essere all’avanguardia nella sperimentazione farmacologica contro il Covid”.

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