Un danno erariale di 125mila euro per la gestione di un impianto sportivo a Trevi. È quello accertato nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura regionale della Corte dei conti dell’Umbria e addebitabile, a titolo gravemente colposo, ad un dirigente ed un funzionario pro tempore del Comune trevano. Gli stessi, da quanto emerso, avrebbero con la loro condotta arrecato un danno pubblico quantificato, come detto, in oltre 125mila euro. L’indagine, condotta dalle Fiamme gialle del Comando Provinciale di Perugia, concerne l’affidamento in concessione della gestione degli impianti sportivi di proprietà dell’Ente di Trevi – in particolare Palazzetto dello sport ed impianto natatorio – ad un’associazione sportiva dilettantistica.
In questo senso, si è appurato che la gestione degli impianti sportivi della città dell’olio non ha rispettato l’equilibrio economico finanziario delineato con gli atti di Giunta. Il Comune, infatti, aderendo alle richieste dell’associazione, ha modificato nel tempo l’oggetto dell’affidamento, accollandosi spese originariamente a carico del gestore e riconoscendogli, altresì, agevolazioni economiche non previste in sede di gara. In questo modo, un affidamento che avrebbe dovuto consentire la valorizzazione del patrimonio comunale e l’ottimizzazione dei costi ha invece comportato un consistente danno erariale per le casse comunali.
L’attività condotta dalla Compagnia di Foligno in sinergia con la Procura Regionale della Corte dei Conti, ricordiamo infine, rientra tra le priorità demandate al Corpo. Quelle, cioè, tese a controllare il corretto utilizzo delle risorse pubbliche per la tutela della collettività.
IL COMUNE – Sulla vicenda è intervenuto anche il Comune di Trevi, attraverso una nota diramata su Facebook da parte del sindaco, Bernardino Sperandio. “L’amministrazione comunale – scrive il primo cittadino – apprende con stupore e meraviglia del comunicato della guardia di finanza su un presunto danno erariale relativo all’impianto sportivo comunale, atteso che trattasi di una indagine chiusa oltre un anno fa e che attualmente è sub-iudice e quindi tale intempestivo intervento appare una improvvida ingerenza nella attività di valutazione giudiziale”. Per l’amministrazione comunale è importante dunque attendere il pronunciamento dei giudici e, “forte delle valutazioni dei legali che hanno seguito la vicenda” scrive Sperandio, “l’amministrazione comunale si dichiara convinta della piena legittimità dell’operato dei propri funzionari, che andrebbero ringraziati per l’impegno e l’opera prestata. Inoltre – si legge ancora nella nota – grazie all’iter amministrativo seguito si è reso un servizio alla comunità garantendo la continuità della fruizione dell’impianto sportivo, senza maggiori oneri per l’erario comunale ed evitando un lungo contenzioso che avrebbe reso l’impianto l’ennesima opera pubblica in stato di abbandono con erba e ruggine a farla da padrone. E’ la solita storia – conclude il comunicato trevano – che chi fa rischia ed è ingiustamente messo all’indice, mentre chi non fa, recando vero danno, è esente da censure”.