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Le gelate di primavera portano danni in vigna. Antonelli: “Situazione tragica”

Pubblicato il 9 Aprile 2021 14:05 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:32

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Una primavera sotto lo zero che porta danni all’agricoltura. Un film purtroppo già visto negli ultimi anni, che anche oggi porta il settore a fare i conti con ripercussioni fortemente negative. Le gelate di aprile, registrate nelle ultime due notti, hanno ucciso gran parte del lavoro in campagna, danneggiando frutta, viti e ortaggi. A dirlo è il monitoraggio di Coldiretti, che specifica come gli effetti della colonnina molto al di sotto dello zero, saranno più visibili nei prossimi giorni. Il gelo mette in crisi la natura, proprio nel periodo del suo risveglio. Per Filippo Antonelli, presidente del Consorzio tutela vini Montefalco, la situazione “è abbastanza tragica”. A risentire maggiormente del grande freddo delle ultime nottate sono state proprio le vigne in molte regioni d’Italia tra cui, appunto, l’Umbria. Tra i vitigni più colpiti c’è il Sangiovese, ma sono stati rovinati anche i germogli di altre varietà. Il fenomeno delle gelate, che di solito colpisce i fondovalle, ha riguardato anche le colline. Per salvare le viti, quasi impossibile adottare metodi come in Francia, come gli scenografici ‘falò’ notturni che ‘scaldano’ i filari. Intervento molto costoso e che può risultare poco dinamico. Comunque, prima di parlare di un possibile stato di calamità, sarà necessario fare la conta dei danni. Nella mattinata di venerdì 9 aprile abbiamo camminato tra le vigne di Montefalco, incontrando il presidente del Consorzio, Filippo Antonelli.

Presidente, in questi ultimi giorni sono arrivate delle gelate inaspettate. E’ vero che negli ultimi anni fenomeni di questo tipo ci sono stati, ma sono pur sempre fuori stagione. Come è la situazione?

La situazione è abbastanza tragica. Quello degli ultimi giorni non è stato un fenomeno solo di Montefalco o solo dell’Umbria, ma di tutto il Centro-Nord ed anche la Francia. Ieri notte la colonnina è scesa moltissimo. E’ un momento delicatissimo per noi perché escono i germogli delle viti, dei tessuti molto teneri che appena si va sotto zero si bruciano. Così è successo, soprattutto alle varietà più precoci: la varietà più colpita è il Sangiovese, che è anche quella più diffusa in Umbria e che si è mossa prima rispetto al Grechetto, al Sagrantino e al Trebbiano spoletino. Anche quest’ultime comunque sono state colpite. La particolarità di questa gelata è che ha colpito anche le colline e non solo i fondovalle: è per questo che è stata così imprevista. Per fortuna non è così ‘tardiva’, perché alcune gemme ancora non si sono mosse. Ricordo che nel 2017 era avvenuta una gelata il 26 aprile, ma questa volta le temperature sono state più basse. E’ ancora presto per fare una conta dei danni, ma camminando per le vigne i germogli colpiti sono molti. 

Per il comparto è stato un anno difficile, sia a livello commerciale che a livello ambientale. Giusto?

Questa non ci voleva. Ricordo che l’attività agricola non si ferma e non prevede che si mandino le persone in cassa integrazione. La natura fa il suo corso e prevede che si continui a lavorare. Ci troviamo ad avere quindi i costi e non avere le vendite, andando ora a lavorare su una produzione decurtata.

Avete avuto dei sostegni da Governo, Regione e altre istituzioni?

Erano previsti anche degli aiuti anche per ridurre la produzione che ancora non sono arrivati, si sono intoppati a Roma da parte di enti pagatori come Agea. Abbiamo avuto delle facilitazioni come tutte le categorie come blocco dei mutui, però per noi l’importante è riprendere l’attività. Confidiamo che possa avvenire ciò che è accaduto lo scorso anno, ovvero che a giugno si possa ripartire, magari con un po’ più prudenza. Siamo fiduciosi che i vaccini facciano il loro corso. Devo dire che la scorsa è stata una bellissima estate, sebbene solo con turisti italiani. Speriamo che almeno si possa replicare, perché questo inizio di anno per l’Umbria c’è stato un lockdown più duro rispetto ad altre parti.

A proposito di ripartenze, in programma prossimamente ci sarà Anteprima Sagrantino, in cui si svelerà l’annata 2017…

Anteprima Sagrantino di solito avviene a febbraio. Lo scorso anno si è svolta nei giorni in cui scoppiava proprio l’epidemia da Covid-19. Quest’anno l’evento era previsto in un primo momento a maggio, ma poi abbiamo deciso di posticiparlo a giugno (7-8-9 giugno ndr) per essere un po’ più tranquilli. Ovviamente sarà un’edizione ridotta, non aperta al pubblico ma solo agli addetti ai lavori. 

Chiudiamo con il turismo. Dalla Regione Umbria è arrivato qualche segnale sull’enoturismo, con il recepimento dei provvedimenti nazionali.

La Regione ha recepito la legge nazionale sull’enoturismo, che finalmente norma questa materia. E’ equiparata per certi versi l’agriturismo e ora abbiamo chiaro cosa fare per affrontare meglio questo fenomeno dell’enoturismo che è in grande crescita e di qualità. Non si parla di numeri grandissimi, ma che pesano perché si parla di turismo di qualità e l’Umbria ha il giusto terroir perfetto per sviluppare l’enoturismo.

L’intervista a Filippo Antonelli andrà in onda venerdì 9 aprile all’interno del giornaleradio di Radio Gente Umbra

 

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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