Ancora tre decessi per l’Umbria del Covid, che supera così la soglia delle 1.300 vittime da inizio pandemia. Tra le giornate di lunedì 12 e martedì 13 aprile, infatti, si sono registrate altre tre morti tra Assisi, Baschi e Collazzone, che portano il dato complessivo a 1.301. Nelle stesse 24 ore, nel Cuore verde d’Italia sono stati individuati 109 nuovi contagi su 3.120 tamponi molecolari processati (in tutto 817.825). Numeri che determinano un tasso di positività del 3,49 per cento, in calo quindi rispetto alle giornate precedenti.
Tra i comuni umbri interessati dai nuovi casi Covid figurano Perugia con 27 positivi in più e Terni con due. Sono quattro, invece, quelli riscontrati a Foligno. Per la città della Quintana altrettanti guariti. I folignati attualmente positivi al Coronavirus sono, dunque, 236, di cui 204 in isolamento e 32 ricoverati. Sette quelli in terapia intensiva. Nella Valle Umbra Sud figura solo Trevi, con un cittadino positivo in più. Nessun nuovo caso, invece, nelle altre aree del territorio.
In diminuzione i casi attuali in Umbria, passati dai 3.902 del precedente report ai 3.846 di martedì mattina, ossia 46 in meno. Di guariti in più se ne contano 152 (in tutto 47.436), mentre i contagi da inizio pandemia sono 52.593. In leggera risalita i ricoveri: tre in più nelle 24 ore per un totale di 320 pazienti. Di questi, sono 84 quelli che si trovano al momento all’ospedale di Perugia, 52 in quello di Terni, 48 a Spoleto, 44 a Pantalla, 43 a Città di Castello, 22 a Foligno, 19 a Branca e 8 all’ospedale da campo dell’Esercito di Perugia. Per il terzo giorno consecutivo, invece, rimane invariato il dato relativo alle terapie intensive, fermo a 41.
In isolamento si contano 323 soggetti in meno tra lunedì e martedì, per un totale di 4.862 cittadini, mentre gli antigenici effettuati nelle stesse 24 ore sono stati 4.483 (complessivamente 235.109). Per quanto riguarda, invece, la campagna vaccinale, superata in Umbria la soglia delle 200mila somministrazioni. Numeri alla mano se ne contano 200.218 su 231.835 dosi, pari cioè all’86,4 per cento.