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“Prima l’italiano”: a Foligno atti comunali senza termini stranieri

Pubblicato il 12 Maggio 2021 11:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:26

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“Prima l’italiano”. Potrebbe essere questo lo slogan che racchiude la mozione approvata martedì pomeriggio dal consiglio comunale di Foligno. Un atto presentato da Tiziana Filena e Giuseppe Galligari di Fratelli d’Italia, che ha visto il voto favorevole della maggioranza e l’astensione della minoranza. L’atto impegna il sindaco e la giunta a “garantire l’utilizzo esclusivo della lingua italiana negli atti della pubblica amministrazione”. L’iniziativa promossa da Fratelli d’Italia prende le mosse da una serie di motivazioni elencate all’interno della mozione stessa come, ad esempio, il fatto che Foligno sia fortemente legata a Dante Alighieri, unanimemente considerato il ‘padre’ della lingua italiana. “È opportuno – scrivono Filena e Galligari nel documento – dare un segnale forte di attenzione alla promozione della lingua italiana anche in continuità con gli sforzi compiuti a livello parlamentare per ammodernare il sistema di promozione e diffusione linguistica italiana nel mondo e tra le comunità italiane all’estero”. Ma non solo. I consiglieri di maggioranza rimarcano inoltre come da anni “l’Accademia della Crusca denuncia il progressivo scadimento del valore attribuito alla nostra lingua, segnalando l’importanza di una maggiore tutela dell’italiano e del suo utilizzo anche nella terminologia amministrativa da parte dello Stato, delle sue articolazioni territoriali e strumenti di diffusione culturale pubbliche”. Un forte freno dovrà essere messo in particolar modo all’utilizzo dei termini anglosassoni: “Secondo le ultime stime – rimarcano Filena e Galligari – dal 2000 ad oggi il numero di parole inglesi confluite nella lingua scritta italiana è aumentato del 773%: quasi 9.000 sono gli anglicismi attualmente presenti nel dizionario della Treccani su circa 800.000 tra lemmi ed accezioni. Questa anglicizzazione ossessiva rischia, al di là delle necessità di una lingua internazionale comune, nel lungo termine – proseguono – di portare a un collasso dell’uso della lingua italiana, fino alla sua progressiva scomparsa che alcuni studiosi prevedono nell’arco di ottanta anni”. Da Fratelli d’Italia anche la richiesta di una legislazione italiana che possa tutelare il nostro patrimonio idiomatico.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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