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Umbria, continua la lenta discesa del contagio

Pubblicato il 14 Maggio 2021 16:47 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:25

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La discesa è lenta, ma comunque c’è. A quasi tre settimane dal ritorno in “zona gialla”, il contagio da Covid-19 in Umbria continua a scendere. Seppur lieve, anche nell’ultima settimana c’è stato un decremento e la buona notizia sta nel fatto che le riaperture non hanno portato a nuovi picchi di contagio. A fare il punto della situazione, come ogni settimana, è stato il Nucleo epidemiologico regionale, anticipato dalle parole dell’assessore alla Salute, Luca Coletto. “La discesa è lenta – ha evidenziato Coletto – ma almeno non c’è stata un’impennata dei contagi. L’impatto delle varianti è stato comunque molto pesante”. E proprio le varianti – su tutte quella inglese e la brasiliana – stanno ancora facendo sentire i loro effetti sul lento decremento, ma la discesa c’è. L’Rt in Umbria è dello 0,83 contro una media italiana dello 0,80. “Siamo comunque sotto l’1 e questo è importante – specifica Marco Cristofori del Nucleo epidemiologico regionale -. Attualmente la media umbra è di 71 contagi ogni 100mila abitanti”. Nella provincia di Perugia attualmente ci sono 65 contagi ogni 100mila abitanti, mentre a Terni la media è un po’ più alta, ovvero 86 ogni 100mila abitanti. L’unico distretto che conta oltre 100 contagi ogni 100mila abitanti (108,29 per la precisione) è quello dell’Alto Tevere, mentre nel folignate dopo i 140 casi della scorsa settimana, ora l’incidenza è di 90. Rimangono alti i valori a Montefalco, che lunedì scorso aveva un’incidenza di 300 casi ogni 100mila abitanti a causa di alcuni cluster. GLI ALTRI NUMERI – Parallelamente alla discesa dei contagi, scendono anche gli attualmente positivi. “Siamo – a spiegato in proposito Carla Bietta, del Nucleo epidemiologico – tra le regioni con le più basse percentuali di positivi ogni 100mila abitanti”. Continua a diminuire il rapporto tra positivi e tamponi. La fascia d’età con le incidenze più alte rispetto alla media è quella dagli 0 ai 18 anni, bassa quella sopra i 69 anni mentre tra gli 80enni l’incidenza è sotto la media. La motivazione è sicuramente riconducibile alla campagna vaccinale. Ridotta invece l’età media dei contagiati rispetto alla seconda ondata, quella di novembre. Scendono i ricoveri ordinari così come i decessi, più stabili le terapie intensive.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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