Non appartiene ad un corpo umano il teschio ritrovato la scorsa settimana nel letto del fosso Renaro. Si tratta invece, secondo quanto emerso dagli accertamenti condotti, di una riproduzione in resina. Un complemento d’arredo come quelli solitamente utilizzati negli acquari o in altri spazi. Nessun giallo, dunque, dietro il ritrovamento del teschio avvenuto in via Isonzo. A far scattare l’allarme era stato un passante che, mentre passeggiava con il cane, aveva scorto quello che sembrava essere un cranio nel fosso. E che tale si era rivelato. Sebbene, come confermato dal medico legale incaricato di condurre tutte le analisi del caso, si sia rivelato finto. Dopo la segnalazione del cittadino, a raggiungere il luogo del ritrovamento era stato anche il personale della polizia scientifica, che aveva delimitato l’area per compiere tutti i rilievi necessari. Diverse le ipotesi avanzate dopo il recupero del teschio, su tutte il fatto che potesse far parte di alcuni ritrovamenti risalenti agli anni ’80, quando nella zona di Uppello erano venuti alla luce resti di scheletri appartenenti a soldati napoleonici sepolti in quell’area. A chi appartenga la riproduzione in resina e come sia finita nel fosso Renaro resta un mistero. Possibile che qualcuno se ne sia disfatto gettandolo nel fosso o in un’altra zona, come quella di Sassovivo o di Uppello, e che poi l’acqua abbia fatto il resto, trascinandolo a valle. Anche se il letto del Renaro risulta a secco da qualche settimana ormai.
Foligno, è di resina il teschio ritrovato in via Isonzo
Pubblicato il 1 Giugno 2021 10:38 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:22
Il luogo del ritrovamento del teschio (foto Vissani)
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