Inaugurato a Palazzo Lepri, sede del Museo civico di Bevagna, il nuovo allestimento della sezione archeologica. Il taglio del nastro c’è stato domenica mattina, con una cerimonia, tra l’altro, trasmessa anche in diretta Facebook. Oltre al sindaco della città delle Gaite, Annarita Falsacappa, presenti all’appuntamento l’assessore alla cultura, Rita Galardini, Antonella Pinna del Servizio valorizzazione risorse culturali, musei, archivi e biblioteche della Regione Umbria ed il professor Luigi Sensi dell’Università di Perugia, che ha curato l’allestimento. La sezione archeologica di Palazzo Lepri può ora vantare una collocazione ed un allestimento di grande prestigio, tornando, dunque, ad essere aperta al pubblico. Sì, perché, di fatto, la collezione è parte integrante del percorso di visita del polo museale bevanate gestito, lo ricordiamo, da Sistema Museo e visitabile il venerdì, il sabato e la domenica, dalle 10:30 alle 13 e dalle 15 alle 18.
“Siamo molto soddisfatti per il completamento dei lavori a Palazzo Lepri – sottolinea il sindaco Falsacappa a Rgunotizie -, ora interamente fruibile. Un polo mai perso di vista – prosegue -, vedasi l’arricchimento della pinacoteca e l’attenzione riservata, tra le altre cose, ai testi dell’archivio storico”. Il primo cittadino di Bevagna, che parla dell’inaugurazione della sezione archeologica come di un altro passo importante, spiega poi come “la collezione annovera numerosi pezzi e di notevole significato, a testimoniare l’importanza sul territorio della città anche in età preromana, romana e tardo antica, così come delle tradizioni di questa terra”. In questo senso, il sindaco spezza infine una lancia in favore del governo comunale, evidenziando che “questa amministrazione ha lavorato in questi anni per offrire non solo ai cittadini, ma anche ai turisti, una sezione archeologica di rilievo anche ai fini di ricerca”.
Sezione nata dal nucleo principale dei reperti archeologici che, durante il Settecento, sono stati donati alla città di Bevagna dall’abate Fabio Alberti. Nel corso del tempo, poi, la raccolta archeologica è stata arricchita da altre donazioni e ritrovamenti, fino a costituire, oggi, un’importante traccia della città nei secoli. Il nuovo allestimento, ricordiamo infine, è in parte finanziato con i fondi del Por Fesr 2007-2013, Attività 2.2.2. “Completamento del Palazzo della Cultura”.