Nocera Umbra ha dedicato un fine settimana alla saga dei Trinci. A seicento anni dall’eccidio, avvenuto nella notte del 21 gennaio 1421, la cittadina ha fatto conoscere, nelle giornate del 24 e 25 luglio, la vicenda di Orsolina di Catagnone tra letteratura, musica, rievocazioni e cibo epocale.
“Omaggio ad Orsolina”: l’evento, patrocinato da “Musei di Nocera Umbra” con il sostegno del Progetto MeTU Passaggio a NORd EST, dell’Ente Palio dei Quartieri e del quartiere Borgo San Martino, è stato dedicato a una vicenda che affascina da secoli il piccolo borgo umbro, quella di Orsolina appunto. Protagonista della manifestazione è l’ultimo romanzo dello scrittore gualdese Matteo Bebi, “Orsolina di Catagnone, una storia di violenze nella Nocera del Quattrocento”. “Non è solamente il racconto della giovane protagonista ricostruito tramite l’analisi delle fonti storiografiche – afferma l’autore –, ma anche un grido contro la violenza sulle donne e le violenze tutte, che oggi più di ieri ci stringono in una morsa asfissiante.” Proprio per combattere la violenza di genere, lo scorso 10 marzo sono state dedicate una panchina rossa e una targa, situate presso la Torre Civica di Nocera, in ricordo della tragica morte di Orsolina.
Il fine settimana appena trascorso ha visto una serie di eventi iniziati alle 18.30 di sabato. Protagonisti gli antichi lavatoi di Nocera Umbra, con l’appuntamento curato dalla storica dell’arte Feliciana Menghini. I partecipanti sono stati introdotti al tema della vicenda dei Trinci di Foligno attraverso un breve intervento circa la loro storia e di quella della Rocca di Nocera Umbra – appellata anche “Torre dei Trinci” –. A seguire, la presentazione del romanzo di Matteo Bebi, con alcune letture ad alta voce scelte dall’autore e intervallate dalle musiche rinascimentali dell’Ensemble “La Douss’aura”.
Domenica 25 luglio, alle 22, la Torre Civica ha ospitato i quadri viventi curati dal quartiere Borgo San Martino. Tra le ricostruzioni, prese dalle note de “Le Cronache” di Giovanni Sercambi e volte a rievocare la notte dell’eccidio, si è assistito alla simulazione della cena organizzata da Ser Pietro da Rasiglia, per i suoi nobili signori, dopo la caccia, nonché il momento in cui si consumerà la triste fine di Orsolina. Presente anche l’autore Matteo Bebi, che ha introdotto brevemente la storia da lui narrata.
Per tutto il fine settimana è stato inoltre possibile degustare le prelibatezze della taverna di Borgo San Martino. Un vero e proprio “street food medievale” contraddistinto da antiche e autentiche ricette, da degustare attraverso il cambio di valuta: si mangiava con “un fiorino”!