Più posti negli asili nido folignati attraverso delle convenzioni con strutture private. Su indicazione dell’assessore all’istruzione, Paola De Bonis, è stata infatti aumentata l’offerta di posti disponibili per le famiglie residenti nel territorio comunale. In questo senso, è stato quindi pubblicato un avviso teso ad acquisire dai nidi privati cittadini la messa a disposizione di posti da riservare ai bambini di età compresa tra i 12 ed i 36 mesi, inseriti, questi, nella lista di attesa della graduatoria comunale per l’anno educativo 2021-2022. Un’iniziativa rispetto cui, proprio in questi giorni, il personale dei servizi scolastici sta contattando le famiglie per raccogliere, eventualmente, le adesioni. In particolare, le famiglie dei bambini in lista d’attesa potranno scegliere se continuare ad attendere un posto al nido comunale, oppure accettare uno dei posti in convenzione accedendo, quindi, al servizio sin da settembre.
Stando a quanto riferito dall’assessore De Bonis a Rgunotizie, “le domande d’iscrizione per il prossimo anno recapitate in Comune sono state 173. Tra queste – sottolinea – ne sono rimaste fuori 64, che, quindi, è anche il numero dei bambini in lista d’attesa. Attraverso la convenzione con i nidi privati – continua De Bonis –, quarantaquattro di questi potranno comunque accedere al nido”. Restano fuori, perciò, un totale di venti bambini, le cui famiglie, come detto, potranno scegliere se continuare ad aspettare in lista d’attesa per le strutture comunali oppure aderire all’iniziativa.
Nell’eventualità in cui la famiglia decidesse di cogliere questa opportunità, fanno quindi sapere dal Comune, lo stesso pagherà direttamente al nido privato una retta di importo corrispondente alla tariffa mensile che viene applicata ai nidi d’infanzia comunali. Le tariffe, in questo caso, sono quelle deliberate dall’amministrazione di palazzo Orfini Podestà nel rispetto della tabella Isee. E sempre l’Ente di piazza della Repubblica integrerà direttamente al nido privato l’importo rimanente per completare la retta, con il servizio che corrisponderà a quello dei nidi comunali. Allo stesso tempo, alle famiglie saranno anche riconosciute le riduzioni previste dal regolamento comunale dei servizi educativi per la prima infanzia.