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Chiusura filiali nelle aree interne: Banca d’Italia disponibile al dialogo

Pubblicato il 22 Settembre 2021 15:08 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:49

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Disponibilità al confronto ed al dialogo. È quella espressa da Banca d’Italia nel corso dell’incontro di mercoledì mattina sulla questione della chiusura di alcune filiali nelle aree interne del Cuore verde d’Italia. A riferirlo, in una nota, Anci Umbria che ha promosso il tavolo di confronto dopo quello convocato negli scorsi giorni con i parlamentari umbri di Camera e Senato. Nel vertice di mercoledì mattina è stata quindi evidenziata la necessità di trovare un punto di equilibrio fra la digitalizzazione del sistema creditizio e il bisogno di assicurare servizi essenziali alla popolazione. L’incontro si è, quindi, concluso con la proposta di convocare un successivo momento di confronto con le associazioni di categoria e di fare una mappatura precisa della carenza di sportelli bancari sul territorio, “fermo restando che – sottolineano da Anci Umbria – anche un solo comune sprovvisto di servizi rappresenta una sconfitta per tutto il Paese”.

Per l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e per il Coordinamento dei Piccoli Comuni dell’Umbria “la digitalizzazione del sistema bancario, la tecnologia e le scelte economiche ed imprenditoriali del sistema creditizio, pur legittime da un punto di vista legislativo, ma forse non sociale ed etico, non possono contribuire a far morire i nostri territori, a causa della mancanza di servizi essenziali”. I due enti hanno quindi tracciato una panoramica completa sulla situazione attuale, scandita, in molti comuni, dall’assenza di sportelli bancari o prossimi alla chiusura, dall’assenza di fibra ottica, in alcuni casi, di trasporto pubblico, in un contesto caratterizzato da sempre meno nascite e da una popolazione prevalentemente anziana. Dall’altro, le attività artigianali, economiche, imprenditoriali presenti, e persino i turisti necessitano di questi servizi, il territorio ne ha bisogno perché possa continuare a essere attrattivo e competitivo.

Le due associazioni hanno, quindi, raccolto il grido di allarme lanciato da molti sindaci umbri, cui si è aggiunto quello di cittadini e imprenditori. È stato, inoltre, annunciato che queste problematiche saranno tema anche del prossimo Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni, in programma a ottobre. Così come lo sono state, insieme alla vicenda di Poste Italiane e della carenza dei medici di medicina generale, del vertice degli scorsi giorni con parlamentari umbri. Parlamentari che torneranno ad incontrare i vertici di Anci Umbria dopo la tornata elettorale del 3 e 4 ottobre prossimi.

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