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Anci Umbria contro la riduzione di orario di Poste Italiane: lettera a Giorgetti

Pubblicato il 18 Luglio 2021 11:08 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:08

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Una “battaglia di civiltà”. Così Anci Umbria apostrofa la serie di azioni messe in campo per chiedere la riapertura a pieno regime degli uffici postali. Battaglia che si era concretizzata il 23 giugno scorso con una manifestazione dei sindaci umbri a Perugia, davanti all’Ufficio postale centrale del capoluogo. E che è proseguita, nelle scorse ore, con la lettera che il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini, ha scritto al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, da cui ci si attende ora una “risposta che possa essere risolutiva della vicenda”.

La questione messa sul tavolo, però, non ha a che fare solo con quanto sta accadendo nel Cuore verde d’Italia, ma – sottolinea Michele Toniaccini – è “comune ad altre città italiane”. E riguarda, appunto, “la necessità di avere uffici postali aperti a pieno regime in ogni comune e con orario prolungato, per evitare lunghe e pericolose file fuori dalle sedi, esponendo i cittadini, ancor più gli anziani, al freddo, durante l’inverno, e al caldo, in estate, con possibili ripercussioni sulla salute degli stessi”.

Richieste che prendono le parti anche dalla rimodulazione dei servizi in virtù dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19. “Poichè Poste Italiane rappresenta un servizio pubblico essenziale e, aggiungerei, imprescindibile – si legge nella missiva invita da Toniaccini a Giorgetti – ritengo che debba andare incontro alle esigenze dei cittadini, di tutti i cittadini. A ciò si aggiunga che in molti comuni piccoli stanno chiudendo anche gli sportelli bancari, determinando un impoverimento di servizi che si ripercuoterebbe anche sull’attrattività di un territorio, sulla sua salvaguardia, sulla sua crescita e sviluppo”.

Proprio in questi giorni, inoltre – secondo quanto sottolineato dallo stesso numero uno di Anci Umbria – stanno arrivando le lettere di Poste Italiane con cui si comunica il nuovo orario estivo degli uffici che è ancora più ridotto”. “È vero che ciò è sempre accaduto – commenta dunque Toniaccini -, ma in condizioni normali non avrebbe rappresentato un problema. Purtroppo, siamo ancora in una fase straordinaria e l’ulteriore limitazione di orari e di giorni lavorativi aggrava una situazione già fortemente compromessa”.

Da qui, dunque, la richiesta di intervento al ministro dello Sviluppo economico. “Le chiedo cortesemente – ha quindi concluso il presidente Toniaccini – di intervenire sulla vicenda che non è meramente umbra, né di Anci Umbria o di Anci nazionale, ma del Paese Italia”.

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