Si chiama “Vivo il latino” il progetto realizzato dagli studenti dell’attuale 3A del liceo classico “Frezzi – Beata Angela” di Foligno selezionato dal Miur come modello di didattica innovativa. Nel dettaglio, si tratta di un giornale online scritto, come da titolo, in lingua latina, frutto dell’idea della professoressa Chiara Broccatelli. Un progetto, come spiegato dalla stessa docente a Rgunotizie, avviato lo scorso anno, nei mesi in cui la diffusione del contagio aveva costretto gli studenti alla didattica da casa. “Avvertivamo tutti la distanza fisica – racconta Broccatelli alla nostra redazione – e quindi ho cercato di motivare gli alunni attraverso un progetto che potesse stimolarli e farli sentire protagonisti. Nasce da qui l’idea del giornale online in latino dal titolo S.P.Q.R. Scriptorum PoetarumQue Res – continua – che unisce lo studio della lingua, inteso anche come ricerca e traduzione, alla capacità di scrivere articoli”.
A sentire la docente del liceo folignate, i ragazzi hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa che, come detto, non è passata inosservata agli occhi del ministero dell’Istruzione. “Siamo tra le venti scuole selezionate dal dicastero in tutto il Paese per progetti considerati modelli di didattica innovativa avviati durante la Dad”, spiega la professoressa, e anche la produzione di Rai Scuola ha deciso di dedicarvi un servizio. Sì, perchè proprio al progetto del liceo guidato dalla dirigente Rosella Neri, tra i cinque istituti afferenti alla macroarea geografica del Centro Italia, l’emittente televisiva riserverà uno speciale approfondimento. “Tutto ciò ci rende orgogliosi – prosegue la docente – perché siamo stati elevati ad esempio di didattica innovativa fondata sull’impiego delle nuove tecnologie e sul ruolo attivo degli studenti, artefici e protagonisti della costruzione del proprio sapere”.
Inevitabilmente soddisfatta la dirigente scolastica che rende giustizia all’idea e al lavoro della professoressa Broccatelli, “la stessa che – riferisce la preside – ha saputo sfruttare durante la pandemia le nuove tecnologie per coinvolgere i ragazzi in un progetto all’avanguardia e stimolante, teso anche – conclude Rosella Neri – all’insegnamento di una materia che passa solitamente per metodi tradizionali”.