I pazienti attualmente in cura nelle terapie intensive dell’Umbria sono esclusivamente non vaccinati. È quanto emerso nel corso della riunione del Centro operativo regionale, coordinato dal direttore regionale Stefano Nodessi Proietti, che si è tenuta nella giornata di venerdì 7 novembre. Dei sette soggetti per i quali si è reso necessario il trasferimento nei reparti di intensiva degli ospedali di Perugia e Terni, dunque, nessuno si è sottoposto alla vaccinazione anti-Covid. “Appare evidente – fanno dunque sapere dalla Regione – che la strategia per combattere la pandemia deve continuare sul doppio binario della vaccinazione e del contestuale rispetto scrupoloso delle misure di prevenzione come l’uso della mascherina, il distanziamento e l’igiene delle mani”.
“In tutte le fasce d’età – proseguono infatti dal Cor – l’incidenza dei positivi è nettamente più alta tra coloro che non sono vaccinati rispetto a chi ha ricevuto un ciclo completo di vaccinazione”. Entrando nel dettaglio dei numeri nella fascia 0-11, quella cioè dei soggetti non vaccinabili, l’incidenza è pari a 111,26. Per i soggetti non vaccinati appartenenti alla fascia 12-19 anni il valore è superiore a 170, mentre per i vaccinati a circa 20. Nelle fasce 20-39 e 40-59 anni l’incidenza per i non vaccinati è di circa 120, mentre per i vaccinati si attesta intorno a 20. Negli over 80, infine, l’incidenza nei non vaccinati è superiore a 300 mentre per i vaccinati è di circa 45.
Rinnovato, dunque, l’appello alla vaccinazione. “Anche sulla base dei dati registrati in Umbria – ha infatti dichiarato Nodessi Proietti -, l’unico strumento concreto di lotta al Covid è il vaccino”. In quest’ottica, l’obiettivo che la Regione Umbria si è dato è quello di raggiungere la massima copertura vaccinale della popolazione.