24.9 C
Foligno
martedì, Agosto 5, 2025
HomeAttualitàPiano sanità, da sindaci, sindacati e lavoratori l’appello ad un maggior coinvolgimento

Piano sanità, da sindaci, sindacati e lavoratori l’appello ad un maggior coinvolgimento

Pubblicato il 23 Gennaio 2022 09:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:21

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

A Spello con “Visioni Sonore”, dove musica, arte e immagini si intrecciano

In programma per mercoledì 6 agosto, all’interno del cartellone di “Incontri per le strade”, un evento multisensoriale dedicato ai giovani. Le esibizioni proposte promuovono la futura apertura del servizio di Informagiovani nel borgo umbro

A Foligno scontro sul riconoscimento della Palestina

Dopo la bocciatura della mozione presentata dall’opposizione, il dibattito è uscito dall’aula di palazzo Orfini Podestà per approdare sui social. La Lega: “Ribadiamo il ‘no’ alla guerra, ma respingiamo le accuse di chi vuole trasformare un dramma in una polemica politica”

Giubileo dei Giovani, le emozioni dei pellegrini folignati

C’è chi è partito a piedi e chi ha raggiunto Roma in pullman, ma per tutti quella a Tor Vergata è stata un’esperienza bella e indimenticabile: il racconto dei giovani ma anche dei sacerdoti che li hanno accompagnati

Un appello unanime sulla necessità di aprire una vera fase di partecipazione alle scelte sul futuro della sanità nei territori di Foligno, Spoleto, della fascia appenninica e della Valnerina. È quello arrivato dall’assemblea organizzata da Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria a Spoleto per parlare, appunto, del nuovo Piano socio-sanitario regionale. L’incontro, a cui ha fatto da sfondo il complesso monumentale di San Nicolò, ha rappresentato un momento di ascolto dei bisogni e delle criticità che caratterizzano l’intero territorio e ha visto la partecipazione, in presenza e online, di oltre un centinaio di persone, tra cui i sindaci di Foligno, Spoleto, Spello e Trevi.

Tanti i temi affrontati, a cominciare da quello, tra i più importanti, delle mancate assunzioni stabili, “che – è stato ribadito – non consentono, a 24 mesi dall’inizio della pandemia, di uscire dall’emergenza continua, fatta di interruzioni di prestazioni, di spostamento di professionisti da una parte all’altra della regione, di liste d’attesa che continuano ad allungarsi e costringono i cittadini (in particolare delle aree interne) a lunghi viaggi per effettuare esami e interventi. E ancora, di perdita di professionalità importanti, a vantaggio di altre regioni che nel frattempo hanno invece effettuato assunzioni a tempo indeterminato”. Parlando per numeri, delle 1.150 assunzioni previste nell’accordo siglato nel 2020 – fanno sapere Cgil, Cisl e Uil – ne sono state fatte un’ottantina.

Carenza di organico, ma non solo. L’attenzione dell’assemblea si è focalizzata anche sul tema delle risorse, a partire da quelle provenienti da strumenti come il Pnrr, e della loro gestione. “Case e ospedali di comunità – hanno spiegato a questo proposito i sindacati – devono rappresentare una priorità assoluta per una sanità più vicina alle persone. Ma – hanno sottolineato – bisogna evitare il rischio di costruire ‘cattedrali nel deserto’, perché in assenza delle professionalità necessarie a farle funzionare, anche queste strutture sarebbero destinate a restare scatole vuote”.

E ancora le criticità emerse rispetto al Piano socio-sanitario pre-adottato dalla giunta regionale. Per le tre sigle sindacali il documento affronta in maniera generica e vaga varie questioni come quella relativa al rapporto con il privato. Il rischio – denunciato da operatori, sindacalisti ed anche amministratori – è che le inefficienze e le mancanze del sistema pubblico finiscano per favorire il privato, “che però – sottolineano – la maggior parte della popolazione non può permettersi”. Infine, non convince l’idea di organizzazione delineata, quella – è stato detto – di “un’organizzazione verticistica e aziendalista, che, dietro lo slogan della semplificazione, nasconde un allontanamento dai territori e quindi dai cittadini. Un’idea che sembra palesare una mancanza di conoscenza della regione, delle sue caratteristiche e delle sue diversità”.

“Con quest’assemblea – hanno quindi chiarito i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Maurizio Molinari – avviamo un percorso di ascolto e partecipazione sui territori che finora è mancato. Dare voce a lavoratrici e lavoratori della sanità, dare voce alle cittadine e ai cittadini di tutta l’Umbria, in dialogo con le amministrazioni locali, per raccogliere le esigenze che emergono sul territorio è a nostro avviso fondamentale per poter arrivare ad una riforma della sanità che sia pubblica, universale e davvero vicina alle persone. È chiaro che questa richiesta di partecipazione, che c’è ed è forte, deve trovare ascolto da parte della Regione. La vertenza aperta da Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria vuole garantire questo largo coinvolgimento”.

Articoli correlati