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Covid, in Umbria c’è solo Omicron. “Siamo al plateau”

Pubblicato il 27 Gennaio 2022 16:33 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:21

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In Umbria oramai c’è solo la variante Omicron. A dirlo sono gli esperti del Nucleo epidemiologico regionale, nel consueto appuntamento settimanale che consente di fare il punto sull’epidemia da Covid-19 in Umbria. “Attualmente – afferma la dottoressa Carla Bietta – in regione la diffusione di Omicron è del 100%. È verosimile – prosegue quindi l’esperta – che i decessi dell’ultimo mese siano stati causati da quest’ultima variante. Se è vero che la mortalità si è abbassata in proporzione ai contagi, c’è da dire che le vittime sono state soprattutto persone con oltre 80 anni e con comorbilità pregresse. È inoltre consistente la quota di persone non vaccinate decedute, che non avevano però patologie pregresse”. E se sul fronte dei contagi i numeri sono ancora alti, per l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, “la situazione è sotto controllo. Anche questa settimana – sottolinea – dovremmo rimanere in zona bianca. Nei nostri ospedali c’è qualche restrizione – ammette – ma ricordo che abbiamo deciso di non creare ‘Covid Hospital’. Il nostro obiettivo è quello arrivare ad una situazione in cui le prestazioni sanitarie saranno garantite normalmente, come se il Covid-19 fosse endemico”. Stando ai grafici, in Umbria la curva del contagio sembra essere arrivata al “plateau”, ovvero si sta stabilizzando dopo una fase di forte crescita. “Ci sono 2mila casi al giorno e l’incidenza settimanale mobile rimane di 1.591 casi per 100mila abitanti – illustra la dottoressa Bietta del Nucleo epidemiologico -. Ma il confronto con il resto d’Italia ci trova in una fase di flessione anticipata”. L’RDt cresce e si attesta a 1,01. Rispetto al contagio per classi d’età, preoccupa la tendenza dei casi tra i più giovani, con i 3mila ogni 100mila abitanti nella fascia 3-18 anni. Si osserva quindi una tendenza all’aumento del tasso di incidenza nelle fasce di età scolare (0-18 anni) mentre per tutte le altre si assiste a una riduzione o stabilizzazione del dato. In Umbria i ricoveri rimangono al di sotto della media nazionale, con l’occupazione delle terapie intensive al 26 gennaio ferma all’8%; più alti i ricoveri in area medica, al 29% (dati Agenas). VACCINI – Rispetto alla campagna vaccinale, il commissario straordinario Massimo D’Angelo ha rivendicato i buoni numeri dell’Umbria, con le somministrazioni al di sopra della media nazionale. Per quanto riguarda gli over 50, in Italia manca all’appello il 5,7% della popolazione, in Umbria invece il 4,1%. Il 26 gennaio sono state 883 le nuove prime dosi, 861 le seconde. Quasi 8mila invece le terze dosi.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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