“Mi adeguo alle legge e chiederò il Green pass ai clienti, ma metterò a disposizione anche tutta una serie di servizi esterni al negozio per chi non ce l’ha”. È l’iniziativa messa in piedi, a Foligno, da Massimiliano Tiburzi, titolare del negozio di abbigliamento “The Shop” di via Garibaldi che, a pochi giorni dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni che prevedono l’obbligo di Green pass per l’ingresso negli essercizi commerciali, uffici pubblici e anche alle poste, annuncia la novità a clienti e cittadini. “Verrò a casa vostra, al bar, al lavoro o dove vorrete – scrive sui social – portandovi quello che vorrete visionare e provare, potrete fare ordini sulle mie pagine Facebook e Instagram e il pagamento elettronico sarà sempre disponibile anche al di fuori delle mura del negozio. Farò di tutto per essere vicino a tutti, vaccinati e non, come sempre ho fatto”.
Massimiliano, che ha sperimentato sulla sua pelle il Covid e che si è anche sottoposto al ciclo completo della vaccinazione, ci prova ma lo stato d’animo con cui sta affrontando questa nuova sfida risente delle tante difficoltà vissute dal comparto del commercio in questi ultimi anni. “Il Natale è andato peggio dell’anno scorso e il mese di gennaio è stato tragico – dichiara -. Io, così come tanti altri colleghi, ho passato giornate intere senza vedere entrare un cliente e senza battere uno scontrino”. “È dura stare dentro al negozio così” dice, mentre saluta una cliente che si affaccia a vedere la vetrina ma che non entra neppure nel negozio. “Passano, guardano gli abiti esposti e li vedi che sono titubanti – prosegue -. Se entrano a provare qualche vestito poi magari non lo acquistano perché, ti dicono, che non hanno occasioni per indossarlo, ti parlano delle bollette da pagare…”.
Per commercianti e clienti i tempi non sono dei migliori. E ora sembra esserci uno scoglio in più da superare. “Viviamo già un momento drammatico, l’Umbria è la regione con il Pil più basso d’Italia e ora ci viene chiesto anche di fare i controllori – sottolinea – ma lo faremo, affronteremo anche questa situazione”. Anche se qualche dubbio sulle modalità rimane. La direttiva, infatti, prevede controlli a campione. “Ma cosa succede al titolare del negozio – si chiede Massimiliano Tiburzi – se su tre clienti controlla solo una certificazione e ad una contemporanea verifica da parte delle autorità preposte risulta che una delle persone non controllate era priva di Green pass?”.
Insomma, il timore di incappare in qualche sanzione, nonostante il rispetto delle regole, c’è. Intanto l’iniziativa messa a punto da Massimiliano Tiburzi sembra aver trovato grande apprezzamento tra i folignati e c’è chi, attraverso i social, si congratula con lui. Compreso qualche collega. È il caso, ad esempio, di Cristiana Mariani, titolare dell’omonima gioielleria di corso Covour. Anche lei negli scorsi giorni ha mandato un messaggio simile alla clientela. “Dal primo febbraio il Governo ci obbliga a chiedere il Green pass. Se avete bisogno di noi e per qualsiasi motivo non lo possedete, chiamateci o scriveteci, abbiamo diverse alternative da proporvi”.