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Caro bollette, il Comune di Foligno spenderà 400mila euro in più per le utenze

Pubblicato il 10 Febbraio 2022 16:44 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:18

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Cittadini, imprese ma anche enti locali. L’ormai noto caro bollette non fa sconti neanche alle pubbliche amministrazioni e, in questo senso, anche i Comuni del territorio sembrano prepararsi al peggio. Sì, perché non è per nulla escluso il rischio che il recente rincaro dei costi anche energetici possa farsi duramente sentire sui bilanci. Un’emergenza che, di fatto, obbliga gli amministratori a sforzi di equilibrio per scongiurare tagli o depotenziamenti nell’erogazione dei servizi, così come aumenti a carico dei cittadini. I segnali di preoccupazione ci sono tutti, o per lo meno ci sono quelli similmente lanciati da alcuni sindaci della Valle Umbra Sud raggiunti da Rgunotizie.it. 

FOLIGNO – Il caso più emblematico del territorio è quello legato a Foligno, che rappresenta anche il Comune più importante, il terzo dell’Umbria. Tra pubblica illuminazione e strutture comunali come le scuole, le utenze (acqua, luce e gas) quest’anno vedranno lievitare complessivamente i costi di circa 400mila euro. “Da due milioni e duecentomila euro – spiega Riccardo Meloni – passeremo a due milioni e seicentomila euro”. Insomma, aumenti che sfiorano il mezzo milione e che si faranno sentire sulle casse comunali.

CASTEL RITALDI – Maggiorazioni che riguarderanno tutti, nessuno escluso. È il caso di Castel Ritaldi. “L’aumento c’è stato e pure sostanzioso – spiega il sindaco, Elisa Sabbatini -, ci sono difficoltà a fare previsioni sul bilancio ma ci stiamo adoperando per fronteggiare questo aumento garantendo contestualmente la piena erogazione dei servizi alla comunità”. E anche se dal Comune non arrivano stime precise sul rialzo in bolletta giacché proprio il bilancio dovrà essere approvato a breve, Sabbatini sottolinea come “visto anche il difficile periodo, non ce la siamo sentiti di aumentare le tasse”. Stando al sindaco, comunque, il rincaro avrà certamente delle ripercussioni: “Per contrastare l’emergenza – conclude -, stiamo intanto facendo dei piccoli tagli su alcuni capitoli di bilancio”. 

GIANO DELL’UMBRIA – Non usa mezzi termini il primo cittadino di Giano dell’Umbria, Manuel Petruccioli: “La situazione è drammatica – evidenzia – basti pensare che la spesa per l’illuminazione pubblica del dicembre 2020 era di circa 7.900 euro, mentre quella riportata nella bolletta del dicembre 2021 parlava di oltre 16mila euro”. Spiegando poi come le proiezioni di bilancio non lascino troppo spazio ad ottimismi, Petruccioli dice di “attendere con fiducia le mosse del governo su un tema delicato che riguarda famiglie ed imprese”. “Abbiamo chiuso il bilancio 2022 senza alcun aumento di tasse – aggiunge il sindaco -, le proiezioni ci dicono che i soldi sono sufficienti per arrivare a settembre e nei prossimi tre mesi lavoreremo per evitare lo spegnimento delle luci”. 

TREVI –L’aumento dei costi in bolletta è stato del 40% – dice il primo cittadino di Trevi, Bernardino Sperandio -, tra energia elettrica, gas e metano abbiamo inserito circa 100mila euro in più sul bilancio comunale. Non abbiamo alzato tasse ma ci sono stati dei tagli in diversi settori – prosegue il sindaco trevano -, il rischio è il calo dei servizi”. Per lui, “se non si punta su forme di energia alternative non si va da nessuna parte, ma qui – spiega – sembra che tutto venga sempre rinviato”.

SPELLO –Si tratta di aumenti che per un Comune piccolo come il nostro possono incidere in termini di decine di migliaia di euro”, dice il primo cittadino di Spello, Moreno Landrini. “Stiamo ancora facendo i conteggi sul bilancio – continua – ma indicativamente i rincari potrebbero raggiungere il 30% sull’illuminazione pubblica che costa normalmente intorno ai 200mila euro. Sugli edifici scolastici – evidenzia inoltre – potrebbero esserci aumenti di spesa tra i 50 e gli 80mila euro”. Si tratta, come detto, di stime ancora non precise, dal momento che l’Ente spellano è attualmente al lavoro per evitare, tra le altre cose, “che l’aumento nella bolletta del Comune – parola del sindaco – gravi in nessun modo sulle tasche dei cittadini”. “Ci siamo già mossi insieme ad altri enti per chiedere sostegni a livello nazionale – conclude Landrini – e siamo in attesa di risposte”. 

BEVAGNA – Di “situazione preoccupante” parla poi il sindaco di Bevagna, Annarita Falsacappa. “Stiamo predisponendo il bilancio proprio in questi giorni – racconta -, quindi prima stimeremo la natura del rincaro, poi studieremo come muoverci ed in che modo intervenire. La speranza – conclude Falsacappa – è che l’aumento non sia troppo elevato e quindi difficile da gestire per noi, come del resto per altri comuni di piccole dimensioni”. 

COMUNI SPENTI” – Al netto delle difficoltà per gli enti locali, Anci Umbria ha aderito alla protesta simbolica lanciata dal presidente nazionale Antonio Decaro. Sì, perché, come scritto sul portale dell’Associazione, “è necessario che si comprendano l’impatto e la ripercussione che questa emergenza potrebbe avere e ottenere dal Governo l’attenzione e il sostegno che la situazione richiede”. Nel dettaglio, come spiegato dal presidente regionale Michele Toniaccini, “molti sindaci in Umbria e in tutta Italia giovedì 10 febbraio alle ore 20 spegneranno le luci ad un edificio o a un luogo rappresentativo del proprio Comune, mostrando quella che a breve potrebbe essere la normalità”. Un’iniziativa simbolica intitolata “Comuni spenti” alla quale aderiranno anche alcuni del territorio. A Trevi e Giano dell’Umbria verranno spente le luci del palazzo comunale, a Bevagna quelle della centralissima piazza Silvestri ed altre ancora nel comune di Castel Ritaldi.

VILLA FIDELIA AL BUIO – E poi a Spello. Il presidente della Provincia, Stefania Proietti, ha infatti scelto uno dei luoghi più prestigiosi dell’Ente, ovvero Villa Fidelia che stasera resterà al buio per un’ora. “Con questo gesto – dichiara il numero uno di piazza Italia – la Provincia di Perugia unisce la propria alle tante voci di protesta da numerose città e comuni italiani. L’aumento indiscriminato dei prezzi dell’energia – aggiunge – sta investendo tante aziende minando i posti di lavoro, tantissime famiglie in particolare quelle più fragili, e anche i bilanci degli enti pubblici che vedranno raddoppiare i costi per il riscaldamento di uffici e scuole. Insieme ai sindaci del Paese – conclude – continueremo a chiedere al governo gli adeguati ristori”.

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