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Monitoraggio Gimbe: in Umbria casi Covid-19 giù del 24,8%

Pubblicato il 17 Febbraio 2022 10:48 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:17

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La settimana dal 9 al 15 febbraio mostra un continuo calo dei nuovi contagi da Covid-19 in tutta Italia. Ma, al contempo, scende anche il numero dei tamponi effettuati, così come le somministrazioni del vaccino. È il quadro descritto dalla Fondazione Gimbe nel consueto monitoraggio settimanale. L’istituto guidato dal professor Nino Cartabellotta certifica un netto miglioramento della pandemia in Italia, con ricoveri – anche in Rianimazione – che diminuiscono, così come si avverte il calo dei decessi. Secondo la ricerca, però, non fa presa la stretta dell’obbligo del “super green pass” nei posti di lavoro per gli over 50. In questa fascia d’età, infatti, negli ultimi giorni si è assistito ad un -43,8% delle somministrazioni. Da Gimbe arriva un monito: “La consapevolezza della stagionalità del virus – si legge nel report settimanale – impone un’adeguata programmazione durante la tregua dei prossimi mesi, per evitare nuovi picchi di ricoveri e decessi nella prossima stagione invernale, tenendo anche conto che con la fine dello stato d’emergenza la gestione della campagna vaccinale passerà in mano alle Regioni. UMBRIA – Andando ad analizzare il dettaglio della situazione nei territori, in Umbria quasi tutti i parametri sono in “verde”, sintomo di un miglioramento rispetto alla settimana precedente. A partire dai nuovi casi riscontrati, che segnano un -24,8%, con gli attualmente positivi ogni 100mila abitanti a 1.552. Sotto la soglia di criticità anche le terapie intensive, ferme all’8,1% della saturazione. Meglio dell’Umbria solamente altre 4 regioni, con una media italiana che è dell’11,6%. Unico parametro in sofferenza è quello dei ricoveri in area medica, al 30,8%, contro una media italiana del 23,8%. L’incidenza del contagio ogni 100mila abitanti è pressoché simile tra le due province umbre: 803 a Terni e 789 a Perugia. Nella nostra regione le vaccinazioni (prima dose e ciclo completo) sono sopra la media nazionale, con un 83,3% contro l’82,4% italiano. Stesso discorso anche per la copertura vaccinale delle terze dosi: Umbria all’87,8% di chi può ricevere il “booster” rispetto all’85,7% della media italiana. Tra i dati proposti dalla Fondazione Gimbe, emerge in maniera chiara il confronto tra i ricoveri e decessi di persone vaccinate e persone non immunizzate. Per fare un esempio, dal 17 dicembre 16 gennaio, nella fascia 60-79 anni ogni 100mila persone sono finite in ospedale 6.046 soggetti senza vaccino contro i 785 che hanno ricevuto il ciclo completo e, in alcuni casi, anche la terza dose. Ancora più netta la differenza nelle terapie intensive. Nella stessa fascia d’età, 1.069 persone non vaccinate finite in Rianimazione contro le 65 immunizzate. Sul fronte decessi, il rapporto è 1.222 a 107.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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