Prospettive non certo rosee per il Cuore verde d’Italia in conseguenza dell’aumento del prezzo del carburante. Lo dice la Filt Cgil dell’Umbria che in una nota osserva come appunto “il caro-carburanti rischia di compromettere la stabilità della rete dei servizi di trasporto in Umbria”. Il sindacato non ha dubbi e parla di una regione “già malamente gestita in termini di infrastrutture e trasporti in genere, che con questo nuovo grave problema rischia veramente un pre-collasso”.
A riflettere sulla questione anche il sindacalista Ciro Zeno. “Se è vero che parliamo di un problema di carattere nazionale ed internazionale – commenta – è altrettanto vero che la nostra regione sconta, com’è noto, un grave ritardo infrastrutturale”. Un ritardo che, come sottolineato sempre da Zeno, “la rende molto meno flessibile di altre in termini di vettori alternativi e integrazione tra tipologie di mobilità (gomma e ferro in particolare)”. Per la Filt Cgil, a fare da contraltare ai “sogni legati al Pnrr, sigla – dicono dal sindacato – che ormai viene inserita in qualsiasi ragionamento o analisi da una politica altrimenti stagnante” c’è una realtà dalle tinte ben diverse. “Quella – si legge nella nota – di un trasporto su ferro, sia di persone che di merci, sfibrato e incapace di sostituire l’abnorme ricorso alla gomma, nonostante la scarsa qualità delle strade”. Ciro Zeno non ci gira quindi troppo intorno ed evidenzia come “questa regione rischia di aggravare ancora il proprio isolamento”.
Motivo per il quale, secondo l’esponente della Filt Cgil, la politica e le istituzioni locali devono immediatamente fare pressione sul governo e sulle istituzioni europee, “affinché – dice – si interrompa subito questo vile sciacallaggio da parte dei petrolieri italiani sui prezzi dei carburanti”. E in questo senso, il sindacalista spiega come “alle affermazioni del ministro Cingolani, che parla apertamente di una vera e propria truffa, devono seguire i fatti”. “È il tempo di agire ed invertire la rotta in questo Paese – conclude Zeno -, forte con i deboli e debole con i forti”.