Umbria e Costa Rica insieme per lo sviluppo sostenibile. A certificare questa unità di intenti, l’accordo quadro per la cooperazione siglato ieri dai sindaci di Spello e Coto Brus, rispettivamente Moreno Landrini e Steven Barrantes, e dal vice direttore di Felcos Umbria, Lucia Maddoli. A fare da cornice alla cerimonia della firma, cui hanno partecipato anche l’ambasciatore della Repubblica di Costa Rica, Ronald Flores Vega, ed il vice sindaco di Coto Brus, Ivette Mora Elizondo, è stata la sala degli Zuccari del palazzo comunale spellano. Presenti, inoltre, anche gli assessori comunali Irene Falcinelli e Rosanna Zaroli ed il presidente della Pro Spello, Fabrizio De Santis. E non sono mancati nemmeno i saluti inviati dal vice ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.
A spiegare l’oggetto della cooperazione tra i due territori è il sindaco di Spello sottolineando come riguardi ambiente, sviluppo sostenibile, economia sociale e circolare, gestione dei rifiuti ed apicoltura. “Questo momento è il risultato di una serie di relazioni iniziate da tempo tra le due municipalità – ha poi aggiunto Landrini -, e l’impegno futuro è concretizzare questa progettualità in sinergia con la comunità e il territorio”. “Il nostro comune – ha invece ricordato il sindaco Barrantes – è storicamente legato all’Italia poiché la città fu fondata proprio da emigranti italiani del dopoguerra. Coto Brus – ha proseguito il costaricano – è membro della Federazione di Comuni della zona Sud del Costa Rica e potrà pertanto coinvolgere altri territori in base alla specificità dell’iniziativa di cooperazione”. Il vice direttore di Felcos Umbria Maddoli ha quindi espresso soddisfazione “nel mettere a disposizione della città di Spello l’esperienza maturata dall’associazione nella realizzazione di progetti di cooperazione e di sviluppo per i comuni”.
Diverse, ricordiamo infine, le finalità dell’accordo fresco di firma. Si parla, tra le altre, di quelle relative al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, della promozione e della creazione di un partenariato stabile tra i territori. E poi ancora, in ballo c’è la realizzazione di progetti e lo scambio di esperienze e buone pratiche per uno sviluppo sostenibile con il coinvolgimento di tutte le componenti della società.