Dare il via ad una collaborazione per favorire la capacità amministrativa ed istituzionale delle autorità locali palestinesi nella gestione del ciclo dei rifiuti. È per questo che l’Unione dei Comuni Terre dell’olio e del sagrantino ha ricevuto, nell’ambito del progetto “Land” di cui è partner, una delegazione palestinese. In visita, appunto, nei giorni scorsi in Umbria, per un primo scambio culturale previsto dalla stessa progettualità. A fare gli onori di casa in occasione dell’incontro c’erano, per l’Unione dei Comuni Tos, il presidente e sindaco di Trevi, Bernardino Sperandio, il vicepresidente e primo cittadino di Castel Ritaldi, Elisa Sabbatini, ed il sindaco di Campello sul Clitunno, Maurizio Calisti. Nella delegazione palestinese, guidata dal presidente dell’Associazione delle autorità locali palestinesi (Alpa) e vicepresidente del Consiglio nazionale palestinese, Musa F. Hadid, figuravano invece sindaci di diverse municipalità del Paese ospite.
Il numero uno Sperandio ha dal canto suo illustrato le procedure gestionali del ciclo dei rifiuti nel Cuore verde d’Italia e, in particolare, nei Comuni dell’Unione, affinché gli amministratori stranieri potessero attingere da un bacino di metodologie, procedure e buone pratiche già consolidate. “Il progetto Land – hanno infatti spiegato dall’Unione dei Comuni Tos – mira a sostenere il ruolo degli Enti locali palestinesi nell’elaborazione di strategie e politiche di sviluppo territoriale inclusivo e sostenibile, soprattutto in ottica di tutela, recupero e valorizzazione dell’ambiente”.
Un progetto che, di fatto, si inserisce in un contesto, quello palestinese, estremamente debole, frammentato e con grandi disuguaglianze economiche e sociali. E in questo senso, così come sottolineato dalla stessa Unione, l’obiettivo è “trasferire le esperienze e le buone pratiche delle Unioni umbre di piccoli comuni e degli altri partner coinvolti ai due cluster di Comuni palestinesi di simili dimensioni, in tema di pianificazione e gestione intercomunale di servizi ambientali”. Alla base, l’assunto che, proprio nei contesti più marginalizzati, “mettere insieme le forze e programmare strategicamente in maniera partecipativa sia il modo più efficace per lanciare un reale processo di sviluppo e migliorare la qualità di vita”.
L’esperienza di mobilità e cooperazione internazionale, ricordiamo infine, ha interessato anche la città di Assisi, partener del progetto, e l’Unione dei Comuni del Trasimeno che ne è capofila.