Avevano individuato un complesso rurale a Montefalco come base logistica per il loro traffico di stupefacenti che, oltre alla “ringhiera dell’Umbria”, interessava Foligno e Trevi. A finire nei guai due uomini di nazionalità albanese, fermati, dopo mesi di indagini, dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia folignate. Gli stessi che, in particolare, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Spoleto su richiesta della Procura della Repubblica, stroncando dunque l’importante giro di droga.
Un provvedimento, questo, arrivato, come detto, al termine di una complessa attività di indagine avviata lo scorso ottobre. Servizi di osservazione e pedinamenti attraverso cui i militari hanno potuto accertare numerosi episodi di cessione di cocaina nei tre comuni di cui sopra. Ma oltre quindi a cogliere più volte sul fatto i presunti responsabili del reato di traffico di stupefacenti, i carabinieri hanno pure scoperto la loro base logistica. Si tratterebbe, appunto, di uno stabile a Montefalco, nelle cui vicinanze i due albanesi avrebbero occultato lo stupefacente da cedere poi all’ingrosso ad altri connazionali.
Ed è infatti proprio lì che i carabinieri hanno dapprima sequestrato oltre 400 grammi di cocaina. Dapprima, sì. Perché successivamente, nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti cautelari, condotti anche con il supporto di un’unità cinofila del nucleo carabinieri di Roma, è stato rinvenuto e sequestrato dell’altro. Si parla, in particolare, di ulteriori 12 panetti, sempre di cocaina, da 100 grammi ciascuno, per un peso complessivo di 1,2 chilogrammi. I militari, inoltre, hanno rinvenuto del materiale per il confezionamento e sequestrato 14mila euro in contati, verosimilmente provento dell’attività illecita messa a segno dagli arrestati.