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Tpl, sindacati ancora all’attacco: “La Regione ha deciso di seppellire il trasporto pubblico”

Pubblicato il 31 Luglio 2022 09:26 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:48

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“Un taglio al trasporto pubblico locale dalle dimensioni devastanti: 13 milioni di euro. Con il ritorno indietro ai 4 bacini la Regione Umbria prepara un disastro per i territori, per l’occupazione, per i cittadini più deboli e per gli studenti e ci riporta indietro di 20 anni”. È dura la denuncia dei sindacati, Filt Cgil e Faisa Cisal, rispetto al progetto di spezzettamento del trasporto pubblico locale annunciato dall’assessore Enrico Melasecche.
I sindacati si rivolgono in particolare ai sindaci dei tanti Comuni colpiti: “Orvieto, Spoleto, Città di Castello, Todi, Gualdo Tadino – affermano i segretari Ciro Zeno e Christian Di Girolamo – perderanno ingenti somme destinate al TPL, in alcune realtà fino al 50% del finanziamento attuale. Ma peggio andrà a Comuni come Nocera Umbra, Amelia, Trevi, Campello sul Clitunno, Scheggia e Pascelupo, Castel Ritardi, Gualdo Cattaneo, Passignano sul Trasimeno, Montefalco, Cannara, Deruta, Spello, Torgiano e Norcia che vedranno completamente azzerati i fondi oggi a loro destinati per il trasporto pubblico”.
Insomma, secondo Filt Cgil e Faisa Cisal, la delibera di giunta 611, del 15 giugno 2022 “sancisce e calca in maniera chiara questa volontà di seppellire il Tpl in Umbria da parte della politica regionale con in testa l’assessore Melasecche”.

“Ora – insistono Zeno e Di Girolamo – i sindaci delle città citate dovrebbero saltare dalla sedia e respingere con tutte le loro forze questa scelta scellerata che ricadrà sui loro comuni, a prescindere dal colore politico”. Da parte loro Filt Cgil e Faisa Cisal ribadiscono una contrarietà netta “al disastro annunciato”. “Disastro – dicono – che potrebbe assumere proporzioni ancora più grandi, visto che non è dato conoscere il futuro del settore della navigazione sul Lago Trasimeno e quello del ferro da Città di Castello a Perugia, servizi mai menzionati in nessuna riunione. Saranno in un ulteriore lotto oppure…?”, si chiedono i sindacati, che intanto hanno proceduto a contattare via pec tutti i sindaci interessati al progetto di “smantellamento” del trasporto pubblico locale. CISL E UIL – Sulla questione sono intervenuti anche i sindacalisti di Fit Cisl e Ultrasporti. “Negli ultimi anni si sta vivendo una situazione a dir poco drammatica per i cittadini umbri, con il continuo taglio di corse degli autobus e, di conseguenza, una riduzione di posti di lavoro per questa Regione – dicono Gianluca Giorgi della Cisl e Stefano Cecchetti della Uil -. Gli umbri si meritano un servizio di trasporto adeguato ad un Paese civile ed in continuo ammodernamento e non una politica regionale che parli solamente di sprechi e sperpero di denaro, sostenendo la superfluità di alcuni servizi. Per noi ogni chilometro fatto è un servizio alla comunità e ricordiamo che il diritto alla mobilità è riconosciuto nella nostra Costituzione. In Umbria sembra che ciò non valga e a pagarne le conseguenze sono sempre i più deboli”.

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