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Rifiuti, maglia nera per i territori Vus: differenziata 10 punti sotto la (bassa) media regionale

Pubblicato il 5 Agosto 2022 12:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:47

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Riconfermate le pessime performance nella gestione dei rifiuti dei comuni della Valle umbra e della Valnerina gestiti da Vus”. La denuncia arriva da Legambiente Umbria che, illustrando i dati relativi alla produzione dei rifiuti urbani e alla raccolta differenziata nel 2021 pubblicati da Arpa e Regione, evidenzia come il Sub Ambito 3 vesta ancora la maglia nera su scala regionale. L’associazione ambientalista snocciola quindi più di un numero, tra cui la produzione pro capite di rifiuti. “Siamo sui 575 kg/ab, valore ben superiore – dicono – ad una già non soddisfacente media regionale di 515 kg/ab. Spoleto – proseguono – si attesta a 547 kg/ab, Foligno 615 e i comuni della Valnerina, Trevi e Campello sul Clitunno superano i 700”. Stando a Legambiente, anche la produzione pro capite dei rifiuti non differenziati è superiore alla media regionale di 87 kg/res. Insomma, per l’associazione si producono tanti rifiuti e si differenzia poco. E in questo senso, viene sottolineato come il dato medio di raccolta differenziata di ambito si fermi al 55,6%, oltre 10 punti percentuali in meno della media regionale del 66,2%, “non raggiungendo – ricordano tra l’altro da Legambiente – né gli obiettivi nazionali del 65%, né tantomeno l’obiettivo regionale del 72,3% entro il 2018”. Nel dettaglio poi delle più grandi città della Valle umbra, Legambiente ci gira poco intorno a parla di “mediocrità”. “Foligno ha perso qualche punto – osservano dall’associazione – e Spoleto, dopo aver migliorato qualcosa negli anni 2018 e 2019, nel 2021 sta perdendo percentuali rispetto al 2020”. In particolare, viene evidenziato come nel 2021 la raccolta differenziata a Foligno si sia fermata al 60%, mentre a Spoleto al 58,8%. Focus poi su Trevi e al modesto 68% raggiunto, “segno evidente – dichiarano da Legambiente – che l’amministrazione può fare la differenza, ma non basta contro un servizio evidentemente non efficiente”. E da qui l’associazione passa a parlare dei comuni della Valnerina, “ancora sprovvisti in massima parte della raccolta dell’organico e quindi con percentuali di raccolta pessima: dallo 0% di Poggiodomo – spiegano – al 43% di Sant’Anatolia che rappresenta una rarità per la zona”. L’analisi di Legambiente mostra infine che “il Sub Ambito 3 manda in discarica, tra l’altro a prezzi di mercato di oltre 200 euro a tonnellata, ancora tanta carta, plastica, organico e vetro da poter invece differenziare e valorizzare anche economicamente”. 

LEGAMBIENTE FOLIGNO E SPOLETO – Quindi il commento dei circoli folignate e spoletino di Legambiente, nella figura dei rispettivi presidenti: “I pessimi dati della gestione dei rifiuti del 2021 del Sub Ambito 3 – a sentire Marco Novelli e Simonetta Bandini – dimostrano l’assoluta mancanza di impegno per uniformarsi alle direttive europee, alle leggi nazionali e a quelle regionali”. Impietoso, per loro, il confronto con i dati del Sub Ambito 4, quello della Provincia di Terni: “Praticamente i comuni di Valle umbra e Valnerina – dicono – producono più del doppio di rifiuto indifferenziato”. Poi il riferimento al Piano industriale Vus: “Fantomatico – attaccano -, sconosciuto ai più e nemmeno consultabile nei siti istituzionali. Quali sono – si interrogano dunque – gli obiettivi, le tempistiche e le azioni, per uscire da questa cronica impasse, previsti dal Piano pndustriale?” E ancora, “i previsti aumenti della Tari, che per i cittadini si attestano a circa l’8% l’anno per tre anni, saranno accompagnati da un effettivo miglioramento del servizio? O dobbiamo pensare che questo immobilismo nella gestione, perpetrato ormai da troppi anni, sarà utilizzato come pretesto, dal Consiglio di amministrazione di Vus e dai sindaci, per spalleggiare la presunta necessità di un inceneritore come previsto dal nuovo Piano regionale dei rifiuti, dimenticando le proprie responsabilità e inadempienze?”

MAURIZIO ZARA – E su questo torna il presidente regionale di Legambiente: “Le presunte soluzioni semplici, come quella dell’incenerimento – commenta Zara -, sono solo scuse per continuare a non fare nulla”. La gestione dei rifiuti sostenibile richiede piuttosto, per il presidente, un approccio nuovo, con il coinvolgimento delle comunità e con una riorganizzazione coerente ed efficiente, che tenga conto di strategie di riuso, domiciliarizzazione della raccolta differenziata e valorizzazione delle materie seconde. “Solo così – conclude Zara – si riducono realmente i conferimenti in discarica e non certo costruendo un inceneritore che di fatto bloccherebbe tutto ciò”.

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