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A Montefalco sarà riattivato l’ospedale: se ne parla venerdì sera al teatro Neri

Pubblicato il 18 Ottobre 2022 09:07 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:33

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Montefalco avrà di nuovo il suo ospedale. L’ex nosocomio civile San Marco, complesso che oggi ospita il Centro per erogazione dei servizi sanitari, sarà infatti destinato a Casa di Comunità ed Ospedale di Comunità. A stabilirlo, nell’ambito della revisione del Piano sanitario ed usufruendo dei fondi del Pnrr, è stata la giunta regionale dell’Umbria, per un progetto di cui si parlerà proprio a Montefalco venerdì 21 ottobre. L’occasione sarà, in particolare, quella dell’incontro, aperto ai cittadini e promosso dall’amministrazione montefalchese, che si svolgerà alle 18 al teatro San Filippo Neri in piazza del Comune. Il titolo dell’evento è “Sanità territoriale e prospettive legate alla realizzazione della Casa di Comunità e dell’Ospedale di Comunità nel territorio comunale di Montefalco”. Il progetto sarà dunque presentato nel corso dell’incontro introdotto dal sindaco della “ringhiera dell’Umbria”, Luigi Titta, che vedrà pure gli interventi, in qualità di relatori, del direttore regionale di Sanità e Welfare della Regione Umbria, Massimo D’Angelo, del direttore generale Usl Umbria 2, Massimo De Fino, e del direttore amministrativo della stessa Azienda sanitaria, Piero Carsili, supportati, questi, dai tecnici progettisti.

“Una grande vittoria per la città di Montefalco, per l’intero territorio e per la nostra regione”, è il commento dell’amministrazione comunale. “Che la tradizione ospedaliera montefalchese fosse nota – aggiungono poi dall’Ente – lo attestano atti risalenti all’anno 1204 con il primo luogo di accoglienza, ma fu nel 1861 che il Comune entrò in possesso dell’intero complesso residenziale annesso alla Chiesa di S. Francesco trasferendovi l’ospedale S. Marco. Il nosocomio – viene poi ricordato – è stato punto di riferimento di accoglienza e assistenza anche per i comuni limitrofi, tant’è che nel 1969 fu riconosciuto Ospedale generale di zona con i suoi 130 posti letto distribuiti nei reparti di Chirurgia generale, Medicina, Ginecologia e Ostetricia, oltre ai servizi ambulatoriali di radiologia e analisi”. Dal Comune ricordano quindi come, già dalla fine degli anni ’90, le voci di una chiusura prendessero sempre più piede, fino al 2000, proprio quando l’ospedale venne definitivamente chiuso, “causando anche – sottolineano dall’amministrazione – un notevole danno economico alla città”. Da allora la storia ha fatto il suo corso, passando pure per la estrapolazione del complesso dal patrimonio culturale: oggi infatti la struttura è in capo all’Azienda sanitaria.

“Il 20 febbraio 2014 – ricordano ancora dall’Ente – l’amministrazione comunale di Montefalco a guida Tesei mise un punto fermo su quella struttura con una convenzione a firma della Usl 2 e del Comune di Montefalco che stabiliva la ferma e imprescindibile destinazione dell’intera struttura e cioè la realizzazione di un Centro per erogazione dei servizi sanitari e l’utilizzo di una parte del complesso stesso per ampliamento dei servizi museali”. Ed ora questo nuovo progetto che, stando al governo cittadino, “rappresenta per Montefalco una ritrovata risorsa che contribuirà ad accrescere il già consistente patrimonio economico sul territorio locale”.

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