Gli scavi potrebbero partire già a primavera o, al più tardi, il prossimo mese di settembre, ma le idee sono chiare: riportare alla luce la Foligno romana, a partire dall’anfiteatro che, alcune documentazioni, collocano nell’area di Santa Maria in Campis. Ed è proprio lì che verrà effettuata la campagna di scavi. Lì dove sono già stati effettuati alcuni rilievi con il drone e dove si presume, come detto, si nascondano tanti tesori risalenti, appunto, alla Foligno romana. Come quell’“Ercole di Foligno”, riportato alla luce nel 1862 da un contadino: una statuetta in bronzo che oggi è custodita al Museo del Louvre, a Parigi.
Proprio a questo proposito, il 15 novembre scorso, su iniziativa dell’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo, della Pro Foligno e della Consulta di coordinamento delle associazioni culturali di Foligno è stato costituito “Fulginia”, un comitato internazionale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico di Foligno. Obiettivo dichiarato dal neocostituito comitato è proprio quello di assicurare e ampliare la conoscenza e la fruizione dei beni archeologici del Folignate. In che modo? Attraverso la promozione di progetti e programmi di studio e ricerca scientifica multidisciplinari, ma anche tramite interventi di conservazione e restauro consapevoli.
Su questa scia verranno, dunque, realizzati – così come spiegano i promotori – “incontri, iniziative culturali e manifestazioni per raccogliere adesioni, patrocini e collaborazioni in piena sinergia con le associazioni, la cittadinanza, le istituzioni e gli enti pubblici del territorio, ad iniziare dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e dal Comune di Foligno”. Chiunque fosse interessato, dunque, potrà entrare a far parte del comitato.
Intanto, come detto, lo stesso comitato sosterrà nel 2023 lo svolgimento della campagna di scavi, di cui si occuperà una prestigiosa équipe internazionale afferente al Centre National de la Recerche Scientifique CNRS-AOROC Paris, all’ American Institute for Roman Culture AIRC e alla Sapienza Università di Roma. Il compito di questa équipe sarà proprio quello di verificare l’effettiva consistenza archeologica delle tracce sepolte e dei resti visibili dell’anfiteatro dell’antica Foligno, nonché a dirimere il fondamentale nodo critico della dislocazione del primo insediamento romano della città.
Per rendere possibile la realizzazione di tali indagini archeologiche il comitato proporrà anche iniziative benefiche di raccolta fondi.