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Violenza contro le donne, le iniziative a Foligno

Pubblicato il 24 Novembre 2022 13:19 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:27

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Il triplice femminicidio di Roma di soli pochi giorni fa, ma anche il più recente ritrovamento di quelli che potrebbero essere i resti di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa la notte del 30 aprile 2021, sottolineano ancora una volta l’urgenza di fare qualcosa, di fare di più per tutte quelle madri, mogli, figlie e sorelle che quotidianamente sono vittime di abusi, siano essi fisici o psicologici. Un’urgenza che non deve mai smettere di essere tale, ma che probabilmente si carica ancor di più di significato alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che, calendario alla mano, ricorre il 25 novembre. Data in cui si concentrano e si moltiplicano le iniziative e le manifestazioni di sensibilizzazione nei confronti di un fenomeno che, come detto, è ancora troppo presente nelle nostre comunità. 

A Foligno la scelta fatta, in continuità anche con il passato, è stata quella di ripartire dai giovani, dai cittadini di domani. Due, in particolare, le iniziative in cartellone dedicate alle ragazze e ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado cittadine e in programma per venerdì 25 novembre.

La prima, porta la firma dell’amministrazione comunale e dell’assessorato alla Scuola e Pari opportunità, guidato da Paola De Bonis, e si terrà a partire dalle 10.15 all’auditorium San Domenico. Dedicato, come detto, agli studenti ma aperto di fatto a tutta la cittadinanza, vedrà intervenire – dopo i consueti saluti istituzionali – la referente del Centro antiviolenza del Comune di Foligno, Elisabetta Bistocchi, e l’assistente sociale del Consultorio giovani di Foligno dell’Usl Umbria 2, Francesca Montagnoli. Interventi che saranno accompagnati dalla lettura di alcuni brani di denuncia da parte dell’attore Alessandro Preziosi e ai quali seguirà un dibattito con gli studenti stessi. 

“La violenza contro le donne – commenta l’assessore De Bonis – rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare e limitata capacità di prendersi cura di se stesse e dei propri figli. Inoltre – prosegue -, i bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere – ha quindi concluso Paola De Bonis – si ripercuotono anche sul benessere dell’intera comunità”.

La seconda iniziativa in agenda è, invece, quella promossa dall’Istituto Tecnico Tecnologico “Da Vinci” diretto dalla professoressa Simona Lazzari. Due i momenti in cui si dividerà l’evento: dalle 9.55 alle 11.45, infatti, verranno proposte delle letture in biblioteca; a seguire, invece, si terrà un incontro al quale prenderanno parte figure esperte. Obiettivo dichiarato, “restare sempre attenti a non chiuderci in noi stessi – spiegano dalla scuola folignate – ma ad aprirci al mondo esterno, quello che i ragazzi dovranno affrontare una volta terminata l’esperienza scolastica”. Protagonisti del dibattito saranno, in particolare, gli studenti delle classi quinte. Ad intervenire tra gli esperti saranno, invece, Francesca Gianformaggio dello Spi-Cgil Foligno, Rita Barbetti, ex assessore comunale alla Cultura, l’avvocato Suzanna Korriku, Claudia Ciombolini, attivista per la difesa dei diritti umani, e Gian Luca Porzi, vice dirigente del Commissariato di Foligno. 

E proprio la Polizia di Stato, che insieme alle altre forze dell’ordine è quotidianamente in prima fila nella lotta alla violenza contro le donne, traccia un quadro della situazione e delle attività svolte a supporto delle vittime di abusi. “Nel Folignate – spiega il vice questore del Commissariato di via Garibaldi, Adriano Felici, intervistato dalla nostra redazione – si registra un andamento dei casi di violenza domestica, e quindi di tutto ciò che rientra nel ‘codice rosso’, stabile rispetto agli ultimi due anni e trasversale sia in termini socioeconomici che etnici. Non si sono riscontrati picchi, ma l’attenzione resta sempre alta. Va evidenziato comunque – prosegue – che a partire dall’agosto 2019, con la legge numero 69 che ha introdotto il ‘codice rosso’ e l’ipotesi di reato specifico, c’è stato un salto di qualità a livello normativo, anche nel caso di divieto di avvicinamento, punibile con l’arresto. È una norma molto importante – sottolinea il vice questore folignate – che anticipa la tutela, perché non aspetta che si compia violenza. Da parte nostra, stiamo cercando di migliorare la qualità degli interventi. È aumentata la sensibilità da parte della cittadinanza e anche il ruolo svolto dai media aiuta a tenere alta l’asticella”. La risposta che viene data alle vittime di abusi non è, però, solo di natura penale ma anche di carattere amministrativo. Il riferimento, in questo caso, è alla misura dell’ammonimento nei confronti dell’abusante. “Si tratta – spiega a questo proposito Adriano Felici – di un provvedimento con cui, di fatto, il questore ammonisce la persona che ha compiuto un abuso affinché cambi condotta. Ovviamente, non parliamo di casi di conclamata violenza, ma piuttosto di episodi di lieve entità causati, magari, da un isolato momento di rabbia. In situazioni di questo tipo, dunque, si può intervenire con l’ammonimento, strumento che ha dimostrato di riuscire a ridurre il rischio di recidiva. I risultati sono efficaci – continua -, anche perché spesso le donne non se la sentono di denunciare per via delle implicazioni penali, per cui la richiesta di ammonimento rappresenta una strada spesso più facilmente percorribile per porre un freno a situazioni di rischio. Come Polizia, inoltre, lavoriamo molto sulla formazione, non solo in termini di aggiornamento giuridico ma anche delle prassi comportamentali. Intervenire in casi di violenza è sempre molto difficile, per cui occorre essere preparati, saper ascoltare, saper osservare, cercare di interpretare e capire il non detto e prestare attenzione se ci sono minori. Inoltre, raccolta la segnalazione, gli agenti vengono immediatamente messi a conoscenza di tutte quelle informazioni utili e necessarie a garantire un intervento in sicurezza, verificando – conclude – se le persone coinvolte risultino, ad esempio, detentori di armi, se abbiano precedenti penali o se siano già stati interessati da episodi simili”.

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