22.6 C
Foligno
sabato, Maggio 3, 2025
HomeCronacaOmicidio Lucentini, Armeni condannato a pagare 53mila euro

Omicidio Lucentini, Armeni condannato a pagare 53mila euro

Pubblicato il 26 Novembre 2022 18:27 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:26

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

L’arte contro la violenza di genere: Fidapa dona quattro opere al Commissariato di Foligno

Realizzati dalle socie e artiste Irene Balduani, Donatella Marraoni e Laura Vedovati, i quadri saranno esposti nella stanza per le audizioni protette lanciando un messaggio forte e universale

Manovra fiscale, il Pd incalza la maggioranza: “Scivoloni di una democrazia svuotata”

Dopo il consiglio comunale aperto del 30 aprile scorso non si è fatta attendere la risposta dei “dem”: denunciata l’assenza di confronto sul bilancio comunale e l’aumento della Tari e chiesto un uso della sala comunale più orientato al dialogo sui problemi della città

Due folignati insigniti della Stella al merito del lavoro

Natascia Massini e Roberto Velotti sono stati tra i 14 umbri che si sono distinti per meriti eccezionali nel corso della loro carriera. Il prefetto Zito: “Rappresentano una straordinaria testimonianza di eccellenza, di abnegazione e di dedizione silenziosa al proprio dovere”

Dopo una condanna definitiva a 18 anni di carcere per l’omicidio di Emanuele Lucentini, l’ex appuntato scelto, Emanuele Armeni, dovrà ora pagare anche 53mila euro. È quanto ha stabilito la Corte dei conti dell’Umbria, che ha condannato l’ex carabiniere ad un risarcimento nei confronti del Ministero della difesa. Un risarcimento che – come detto – ammonta a 53mila euro (nello specifico a 53.617 euro). Entrando del dettaglio di quanto deciso dalla Corte dei conti, poco più di 38mila euro sono stati riconosciuti come equo indennizzo corrisposto alla vedova del militare ucciso nel maggio 2015 nel cortile della caserma di via Garibaldi, a Foligno, e 2.100 euro come sussidio urgente. E ancora, quasi 8mila euro per le spese legate ai funerali della vittima e altri 1.700 euro per emolumenti retributivi corrisposti dopo il decesso. Previsto, poi, un corrispettivo di 3mila euro per le “spese di formazione del deceduto sostenute dall’Arma”, 530 euro per le due pistole mitragliatrici Beretta M/1252 di dotazione, che erano state confiscate dopo l’uccisione di Lucentini, 0,19 centesimi per il proiettile sparato, 11 euro per quelli rimasti all’interno dei caricatori delle armi poste sotto sequestro e, infine, 20 euro per i proiettili usati nelle prove balistiche con le quali è stata accertata la dinamica di quanto accaduto il 16 maggio di sette anni fa. La sentenza della Corte dei conti dell’Umbria è arrivata nella giornata di venerdì 25 novembre, accogliendo di fatto le richieste avanzate dalla Procura. 

Articoli correlati