L’ultimo episodio risale alla fine dello scorso mese di febbraio, quando una minorenne era stata molestata fuori dalla stazione ferroviaria di Foligno. Un paio di giorni prima, sempre nella città della Quintana, una donna era stata colpita con una testata dal compagno, riportando delle lesioni che ne avevano reso necessario il trasporto al pronto soccorso per le cure del caso. Quello della violenza e dei maltrattamenti nei confronti delle donne si conferma, purtroppo, un fenomeno che non conosce battute d’arresto. Anche se i dati in possesso della Questura di Perugia non lasciano emergere un incremento dei casi, che continuano a mantenersi stabili rispetto agli ultimi anni. Nel 2022 in tutta la provincia di Perugia, il questore ha emesso 40 ammonimenti. Si tratta, come aveva spiegato sulle colonne della Gazzetta di Foligno lo scorso mese di novembre il vice questore aggiunto Adriano Felici, “di un provvedimento con cui, di fatto, il questore ammonisce la persona che ha compiuto un abuso affinché cambi condotta”. Il riferimento, in questo caso, non è dunque al conclamato caso di violenza, ma – come sottolineato dal dirigente di via Garibaldi – “di episodi di lieve entità causati, magari, da un isolato momento di rabbia”.
Uno strumento di prevenzione, quindi, in capo alle forze dell’ordine che, in concomitanza con la “Giornata internazionale della donna”, sono tornate in piazza per sensibilizzare i cittadini, a cominciare dai più giovani, e ad illustrate le metodologie e gli strumenti utilizzati per intervenire a difesa delle donne. La piazza scelta, questa volta, è stata quella di Foligno. E così, nel pomeriggio di mercoledì 8 marzo, il “camper rosa” della Polizia di Stato ha fatto tappa in largo Carducci, nell’ambito della campagna nazionale “Questo non è amore”. “Come Polizia di Stato – ha dichiarato il commissario capo Roberto Conti – siamo sempre in prima linea, sia per intervenire quando si verificano episodi di violenza ma anche per recepire le denunce delle vittime. Il nostro, inoltre, è un ruolo di raccordo anche con le altre istituzioni, a cominciare dai centri antiviolenza. Lavoriamo, quindi, sia aiutando le vittime – ha aggiunto -, ma anche favorendo il recupero dei responsabili”. Sì, perché dal 2018 la Polizia di Stato si è dotata, a livello nazionale, del cosiddetto “Protocollo Zeus”, che prevede appunto percorsi di recupero per soggetti maltrattanti che, volontariamente, decidono di “cambiare strada”. Insieme agli altri operatori della sezione Anticrimine della Questura di Perugia, quindi, il commissario capo Conti ha incontrato e parlato con i cittadini di Foligno, ai quali ha consegnato del materiale informativo sulla campagna “Questo non è amore”. E, alle donne, anche le mimose, simbolo di questa giornata.
Ma, come detto, grande attenzione è stata dedicata anche ai più giovani. E per farlo la Questura ha deciso di coinvolgere una giovanissima ragazza di Spello. Il suo nome è Luisa Felicioni, ha 20 anni e nel 2012 il presidente delle Repubblica, Giorgio Napolitano, l’ha insignita dell’onorificenza di Alfiere della Repubblica per aver affrontato la malattia che l’accompagna da quando è nata con serenità, ottimismo, fiducia e gioia, trasmettendo questi sentimenti anche ad altri ragazzi come lei. Ma non solo. Quando era poco più di una ragazzina, intorno ai 13 anni, Luisa è stata vittima di bullismo per le sue condizioni di salute. E così il questore di Perugia, Giuseppe Bellassai, l’ha voluta come testimone nell’ambito dell’iniziativa folignate per lanciare un messaggio di “speranza e resilienza”. “È stato un periodo molto brutto della mia vita – racconta oggi -, che mi ha lasciato degli strascichi che mi porto tutt’ora dietro. Però, ed questo è l’invito che faccio a tutti, quando ho capito che era arrivato il momento, ho chiesto aiuto. Non abbiate paura – è stato l’appello di Luisa -, confidatevi, chiedete aiuto alla famiglia, agli insegnanti, agli amici. Perchè – ha concluso – il silenzio non aiuta, le parole invece sì”.