Erano da poco trascorse le 13 di martedì 14 marzo quando gli agenti del Commissariato di Foligno sono intervenuti in un’abitazione della città della Quintana per una lite in famiglia. A chiedere aiuto alla polizia una donna, spaventata dalla reazione che aveva avuto il figlio nel corso di una discussione dovuta a questioni economiche. Ancora emotivamente scossa all’arrivo degli agenti, la signora ha raccontato come, durante la lite, il figlio, poco più che 20enne, avesse iniziato a battere i pugni contro un muro, spaventandola al punto tale da rivolgersi alle forze dell’ordine. La discussione però, secondo quanto emerso, si sarebbe mantenuta sul piano verbale. Non si sarebbero quindi verificati episodi di violenza fisica. Riportata la situazione alla calma ed appurato che né la donna né il ragazzo avessero bisogno dell’intervento dei sanitari, i poliziotti hanno inserito l’intervento nella piattaforma “Scudo”, l’applicativo interforze realizzato dal Ministero dell’Interno, nato da uno specifico progetto elaborato dalla Direzione centrale anticrimine, che consente non solo di archiviare i dati che emergono dai vari interventi ma anche di monitorare in tempo reale le dinamiche dei fenomeni di violenza.
A poche ore di distanza a richiedere l’intervento degli agenti di via Garibaldi è stato, invece, il personale infermieristico del “San Giovanni Battista”. Intorno alle 16, infatti, una volante ha raggiunto l’ospedale cittadino per fronteggiare lo stato emotivo di agitazione di un uomo che si trovava nella struttura per essere ricoverato. Anche in questo caso, i poliziotti – insieme agli stessi sanitari – sono riusciti a riportare la situazione alla calma, consentendo al paziente di ricevere le cure necessarie.