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Spello, l’allevamento di via Campodonico finisce in Regione

Pubblicato il 24 Marzo 2023 10:15 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:06

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Resta alta l’attenzione da parte della politica e dei cittadini rispetto all’allevamento intensivo di tacchini di via Campodonico di Spello. Dopo il consiglio comunale delle scorse settimane, durante il quale il sindaco Moreno Landrini aveva comunicato la disponibilità del Comune nel vigilare rispetto all’attività della struttura, ora la questione finisce in consiglio regionale. Il capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli, ha infatti annunciato la presentazione di un’interrogazione a risposta immediata, in cui chiede chiarimenti rispetto all’allevamento. Una realtà che, in quest’ultimo periodo, sta preoccupando gli abitanti della zona, che lamentano cattivo odore. Il consigliere regionale di maggioranza spiega di aver “presentato una richiesta di accesso agli atti” e di aver voluto verificare “se sono state richieste informazioni riguardanti l’idoneità edilizia dell’immobile suddetto e le eventuali autorizzazioni concesse per lo smaltimento di liquami in base al numero di volatili presenti”. La risposta ricevuta, spiega Pastorelli, riporta che l’idoneità edilizia è stata
trasmessa dal Comune di Spello il 14 dicembre 2022; all’interno della struttura possono essere allevati 31mila animali suddivisi 5 unità immobiliari; sono state approvate le autorizzazioni per lo smaltimento dei liquami. “Il Comune di Spello – evidenzia Stefano Pastorelli – non ha mai risposto ufficialmente alle sollecitazioni di chiarimenti avanzate da cittadini residenti nelle zone adiacenti all’allevamento. E in ogni caso, se deve essere garantito il ‘diritto di fare impresa’, è chiaro che un allevamento di oltre 30mila capi di tacchini rappresenta una fonte di possibile rischio ambientale, qualora non venissero rispettati i parametri previsti dalla normativa vigente, con conseguente grave danno per la salute dei residenti limitrofi. Oltre ad un probabile inquinamento sia dal punto di vista acustico che olfattivo”. “Per questi motivi – conclude il consigliere di maggioranza – ritengo necessario che la Giunta regionale fornisca informazioni dettagliate rispetto ai controlli effettuati sulle acque reflue e sulle modalità di smaltimento dei prodotti di scarto; alla verifica circa l’esistenza di amianto sui tetti delle strutture; alla valutazione della possibile installazione di una stazione di controllo dell’aria e delle acque reflue da parte di Arpa Umbria a salvaguardia dell’interesse ed igiene pubblica; alla certezza che le autorità preposte adottino tutte le misure necessarie atte a garantire la salubrità sia dei luoghi di lavoro che degli ambienti esterni ad esso”.

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