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Foligno, appello dei pediatri al sindaco: “Tavolo di lavoro contro l’inquinamento”

Pubblicato il 12 Aprile 2023 10:52 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:03

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Un tavolo di lavoro contro l’inquinamento dell’aria, sul modello di quanto sta avvenendo in altre città italiane. Lo chiedono i pediatri di Foligno al sindaco Stefano Zuccarini, aderendo all’appello lanciato a livello nazionale da 14mila medici attraverso l’Anci e rivolto alle amministrazioni comunali di tutto il Bel Paese. A firmare la lettera indirizzata al primo cittadino folignate, un gruppo di undici pediatri di famiglia, ai quali si uniscono la dirigente del Reparto di pediatria del “San Giovanni Battista”, Beatrice Messini, e il pediatra di comunità del Distretto di Foligno, Pietro Stella. 

Prendendo le parti dal documento inviato al presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che individua nell’inquinamento atmosferico “la più importante minaccia ambientale per la salute pubblica”, i professionisti folignati si dicono “preoccupati per la situazione ambientale anche del nostro territorio”. Una preoccupazione che, come anticipato, li spinge a chiedere “in via ufficiale la costituzione di un tavolo di lavoro che – sottolineano – ci veda partecipi, con l’obiettivo di condividere le evidenze scientifiche disponibili su questo tema, discutere le proposte avanzate dall’appello e sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di generare comportamenti virtuosi”.

La volontà, dunque, è quella di avviare un percorso condiviso volto a migliorare la qualità dell’aria anche nella città di Foligno, alla luce – come detto – di quelle che, ribadiscono essere, evidenze scientifiche. “La popolazione in età pediatrica – si legge, infatti, nel documento inviato a Decaro e condiviso dai pediatri folignati – risulta essere maggiormente suscettibile agli effetti legati all’esposizione a inquinanti atmosferici, a causa di una combinazione di fattori biologici, comportamentali e ambientali”. Con effetti che rivelano “un possibile impatto sulla salute anche in età adulta e, addirittura, transgenerazionale”. Tra le conseguenze di un’esposizione precoce all’inquinamento atmosferico – con riferimento tanto al feto quanto al bambino in via di sviluppo – vengono evidenziate “l’aumento della mortalità infantile, disturbi dello sviluppo neurologico, l’obesità infantile, la compromissione della funzione polmonare, l’asma e l’otite media”.

Cosa fare, dunque, per limitare quest’impatto? I firmatari dell’appello non hanno dubbi. “Si tratta – si legge ancora – di promuovere comportamentali individuali sostenibili da parte della popolazione, tramite interventi della politica sulle infrastrutture: adozione di limiti alla circolazione dei veicoli inquinanti nelle città (ZTL), pedonalizzazione o creazione di zone a bassa velocità 20 Km/h in prossimità degli isolati degli edifici scolastici, città a 30 km/h, creazione di percorsi ciclabili, sviluppo di spazi verdi nelle aree urbane”. 

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